Salerno, arrestati dirigenti provincia. Anomalie segnalate dal sindaco Vassallo

di Redazione

Angelo VassalloSALERNO.Tre dirigenti della Provincia di Salerno e tre imprenditori salernitani sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza per lavori pubblici liquidati e mai eseguiti, nell’ambito dell’operazione “Ghost Road”.

Le ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite mercoledì mattina dai finanzieri salernitani su su richiesta della Procura della Repubblica. Le anomalie erano state evidenziate anche dal sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, ucciso in un agguato nel settembre dello scorso anno.

Contestualmente sono state eseguite numerose perquisizioni domiciliari e locali anche nei confronti di altri soggetti non destinatari del provvedimento restrittivo. Le ipotesi di reato contestate sono quelle di peculato aggravato e continuato, tentato peculato e falso continuato in atto pubblico relativamente alla mancata esecuzione di lavori pubblici appaltati dal citato Ente per la realizzazione della strada provinciale 108, che avrebbe dovuto collegare i comuni di Casalvelino e Pollica – frazione Celso.

In particolare, le complesse attività investigative hanno appurato che i lavori appaltati non sono mai stati eseguiti, fatta eccezione per pochissime e parziali opere di sbancamento (quantificabili al massimo in 150mila euro), a fronte dei quali sono state liquidate alle imprese aggiudicatarie somme pari a 615mila euro. Inoltre, gli indagati tentavano di appropriarsi dell’ulteriore somma di 76mila euro circa corrispondente al saldo dei lavori (3° S.A.L) che non veniva erogata causa l’emersione delle prime anomalie. Infatti, l’allora sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, in più circostanze, aveva sollecitato la Provincia di Salerno a fornire chiarimenti circa la mancata le irregolarità nell’esecuzione dell’appalto. Inoltre, nell’estate del 2010, la Provincia di Salerno presentava un esposto circa le anomalie riscontrate da un’apposita commissione di verifica interna relativamente all’esecuzione di taluni appalti, tra cui quello inerente la strada provinciale 108 Casalvelino-Celso. Pertanto, su delega della Procura venivano avviate dal Nucleo di Polizia Tributaria immediate indagini di polizia giudiziaria finalizzate alla completa ricostruzione della vicenda ed all’identificazione dei responsabili. Sin da subito emergevano le difficoltà nell’acquisizione della documentazione riguardante tale appalto, non regolarmente custodita agli atti dell’ente; la stessa, tuttavia, veniva rinvenuta nel corso delle numerose perquisizioni eseguite, nonostante i chiari tentativi di occultamento da parte di taluni degli indagati.

 In sintesi, le complessive attività di indagine hanno consentito di riscontrare la quasi totale mancata realizzazione dei lavori benché fossero state liquidate ed erogate in favore degli aggiudicatari somme corrispondenti ad oltre il 90% del valore dell’appalto, condotta realizzata grazie alla predisposizione di innumerevoli atti pubblici falsi, quali stati di avanzamento lavori, determine dirigenziali, atti contabili ed emissione di fatture false. Nel corso dell’attività investigativa sono stati sequestrati numerosi atti, computer e hard disk, materiale ritenuto di importante interesse investigativo per la prosecuzione delle indagini; al riguardo, sono tuttora in corso approfonditi accertamenti.

La misura cautelare degli arresti domiciliari è stata disposta nei confronti di: Angelo Cavaliere, dirigente della Provincia di Salerno, in qualità di Rup dell’opera; Gennaro Rizzo, funzionario della Provincia di Salerno, in qualità di Caposezione del Servizio Viabilità della Provincia di Salerno; Franco Cuozzo, funzionario della Provincia di Salerno, in qualità di direttore dei lavori; Eduardo Sale, imprenditore, in qualità di procuratore dell’Ati aggiudicataria dell’appalto; Paolo Riccelli, imprenditore, legale rappresentante della società subappaltatrice; Mario Bamonte, imprenditore, legale rappresentante della società che ha emesso fatture false. Sono stati, altresì, disposte a carico degli indagati misure cautelari di tipo reale.

Nello specifico, sempre su richiesta della Procura, è stato disposto il sequestro preventivo a carico degli indagati della somma di 465mila euro, corrispondente al profitto del reato di peculato ipotizzato, su tutti i conti correnti e rapporti di natura finanziaria riconducibili agli stessi. Inoltre, a seguito di capillare attività investigativa svolta dalle Fiamme Gialle finalizzata alla ricostruzione del patrimonio accumulato da parte di uno dei pubblici ufficiali, è stato anche disposto il sequestro preventivo finalizzato alla successiva confisca – di beni mobili ed immobili – attesa l’evidente sproporzione tra le fonti di reddito dichiarate e il patrimonio accumulato, situazione evidentemente non compatibile con lo status di dipendente pubblico.

La misura è stata applicata nei confronti di Cuozzo, direttore dei lavori, ed ha avuto ad oggetto tutti i beni nella sua disponibilità ed in quella del proprio nucleo familiare, e precisamente: 2 appartamenti di notevole valore commerciale; una villa; 2 terreni; 2 autovetture di grossa cilindrata; somme di denaro giacenti su oltre venti rapporti di natura finanziaria (c/c, libretti di deposito, deposito titoli).

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