Camorra, patto tra clan per uccidere il pm D’Onofrio

di Redazione

 NAPOLI. Due clan unitisi tra loro stavano progettando un attentato contro il pm anticamorra Vincenzo D’Onofrio della Direzione distrettuale antimafia di Napoli.

La polizia giudiziariaè venuta a conoscenza di questo progetto a seguito di una telefonata intercettata tra esponenti di clan di Ponticelli, quartiere orientale di Napoli, e di Acerra, comune a Nord del capoluogo. Poi sarebbero arrivate altre conferme a questo scellerato patto di eliminare di uno dei pm di punta della Direzione distrettuale antimafia: un misterioso guasto all’allacciamento elettrico situato lungo l’asse viario che collega il centro di Napoli con uno dei comuni dell’area vesuviana. Proprio questa strada sarebbe attraversata ogni giorno dal pm anticamorra.

La notizia sulla progettazione di questo presunto attentato è stata data oggi dal quotidiano ‘Il Mattino’. Spiega ancora il cronista di giudiziaria del quotidiano di via Chiatamone che nei giorni scorsi l’asse viario e’ stato “improvvisamente oscurato”. La polizia giudiziaria ha eseguito delle verifiche e avrebbe accertato che quel guasto non era accidentale, tantomeno opera di balordi ma bensi’ posto in essere da gente che probabilmente voleva approfittare del buio per colpire qualcuno.

Il pm D’Onofrioè uno di quei magistrati che da anni lotta contro la camorra con le sue inchieste giudiziarie e ha fatto arrestare decine tra boss, killer e gregari che operano nei clan a Nord di Napoli. La notizia pubblicata da ‘Il Mattino’ ha provocato una serie di reazioni negative a palazzo di giustizia di Napoli. Spiega un alto magistrato: “Siamo arrivati al colmo che, notizie coperte da segreto, arrivino prima nelle redazioni di qualche giornale e poi ai capi degli uffici giudiziari”.

A palazzo di giustizia si sostiene che con la pubblicazione di notizie riservate come quella del presunto attentato progettato ai danni del pm D’Onofrio “si metta a rischio la vita di uomini, pubblicandone anche le foto, riferimenti sulle sue abitudini e quant’altro”. Da palazzo di giustizia trapela che su questa vicenda verra’ aperta un’inchiesta per fuga di notizie.

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