Ematologia, blocco dei ricoveri: l’Asmd scrive a Caldoro

di Redazione

AVERSA. Il blocco dei ricoveri per carenza di personale infermieristico, nell’Ematologia di Aversa, che penalizza gravemente circa 900 pazienti con patologie oncoematologiche, …

… pur nella sua estrema gravità rappresenta, purtroppo, solo l’ultima delle numerose situazioni che, a seguito del Piano di Rientro della Regione Campania, e del conseguente Commissariamento, sta privando i cittadini della provincia di strutture che forniscono servizi essenziali, con gravissime ricadute sullo stato di salute della popolazione.

E’ quanto emerge dalla lettera inviata dall’Asmd (Associazione sindacale medici dirigenti) al commissario straordinario dell’Asl Caserta e al governatore Stefano Caldoro. L’ospedale “Moscati”, infatti, sta subendo anche altre gravi carenze, come la soppressione dei posti letto di osservazione breve nell’area del Pronto soccorso, previsti invece dal decreto 49, e la conseguente fusione dei posti letto di medicina d’urgenza con quelli di medicina generale. Questo nuovo assetto, sommato alla grave carenza di medici addetti al Pronto soccorso, ha determinato una diminuzione dei livelli assistenziali di un’area che registra oltre 100mila accessi all’anno, con il conseguente rischio clinico per operatori e pazienti.

Ma non è solo Aversa il problema. A Sessa Aurunca vi è un collasso assistenziale legato alla grave carenza di personale, medico e del comparto, in tutte le unità operative, come Utic, rianimazione, pediatria, ortopedia, radiologia, eccetera. Un presidio, quello sessano, che invece, ai sensi del decreto 49, andava potenziato, in quanto secondo livello d’emergenza. A Santa Maria Capua Vetere vi è il persistente blocco dei ricoveri e delle attività di Pronto soccorso dell’unità di Pediatria, per carenza di pediatri, ma non di personale di comparto. Ciò ha ridotto notevolmente la risposta assistenziale pediatrica all’utenza di quell’area, determinando un aumento del numero di accessi di pronto soccorso pediatrici all’ospedale di Caserta, non più sostenibile in termini di efficienza ed efficacia assistenziale.

Dunque, per l’Asmd, il ruolo del Commissariamento si sta rivelando assolutamente deleterio, in quanto la totale assenza di qualsivoglia considerazione di merito (mancanza di una Direzione Sanitaria Aziendale) sulla rilevanza assistenziale delle varie strutture, sta portando esclusivamente al taglio (ragionieristico) dei servizi ed al mantenimento degli sprechi di risorse umane. D’altro canto, – scrive l’Asmd – “non si comprende come un commissario venuto da fuori, che non conosce l’ anamnesi di questa complessa realtà, possa modificare lo stato dei fatti, senza un adeguato supporto tecnico sanitario”.

“Se non si determinano il fabbisogno minimo di risorse necessario al funzionamento delle varie strutture, il conseguente elenco degli esuberi e le relative liste di mobilità, a nulla è servito chiudere delle realtà per migliorare l’efficienza assistenziale”, sottolinea l’Asmd, che conclude: “Allo stato, vengono pagati stipendi a dipendenti che stazionano in strutture che non erogano assistenza, mentre viene a mancare l’ossigeno in pronto soccorso, terapie intensive, ematologie, medicine d’urgenza, pediatrie ecc., per la carenza di personale nei vari presidi di Aversa, Maddaloni, Marcianise, Santa Maria Cv, Sessa Aurunca, Piedimonte Matese”. Da qui la richiesta dell’Asmd di un tavolo con il commissariato, insieme alle altre organizzazioni sindacali.

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