Falsi incidenti stradali nel casertano: 6 arresti e 40 denunce

di Redazione

 SESSA AURUNCA. I carabinieri della compagnia di Sessa Aurunca, agli ordini del capitano Mattia Mulloni,hanno tratto in arresto quattro medici appartenenti alle Asl di Caserta e Formia, insieme ad due titolari di agenzie di infortunistica stradale, nell’ambito di un’operazione sulle truffe alle compagnie di assicurazione.

Gli indagati avrebbero prodotto false documentazioni, anche sanitarie, comprovanti incidenti stradali in realtà mai avvenuti. Tutti gli episodi sarebbero avvenuti nel casertano.

Nel giro erano coinvolte unaquarantina di persone, in gran parte utilizzate come falsi testimoni, e tutte ora denunciate in stato di libertà. Tra queste anche altri quattro medici che producevano false certificazioni.

Le accuse, a vario titolo, sono di associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei delitti di truffa, falso in atto pubblico, falso in certificati emessi da persone esercenti una professione sanitaria (sia in qualità di medici di pubblico ospedale che di liberi professionisti).

L’attività investigativa, coordinata dal sostituto procuratore di Santa Maria Capua Vetere, Silvio Marco Guarriello, condotta anche mediante strumenti tecnici, appiattamenti, pedinamenti e riscontri di polizia giudiziaria, perquisizioni, nonché perizie calligrafiche, ha consentito diidentificare il sodaliziodedito alla trufffe.Lo studio tecnico di infortunistica stradale istruiva artificiosamente le pratiche di richiesta risarcimento danni destinate alle compagnie assicurative mediante produzione di falsa documentazione; a tal fine venivano presi mirati contatti con soggetti disposti a farsi risarcire danni non subiti in relazione a sinistri stradali talora completamente inventati, in altri casi descritti con modalità diverse. Venivano coinvolte anche persone non presenti che si prestavano a tesimoniare il falso,inoltresi acquisivano dichiarazioni Cai (Constatazione Amichevole di Incidente) ed altra documentazione necessaria.

I medici indagati, operanti in strutture sanitarie pubbliche, redigevano o semplicemente sottoscrivevano falsa documentazione sanitaria relativaai soggettia nome dei quali veniva formulata la richiesta di risarcimento alle compagnie assicurative.

In tal modo venivano tratte in inganno le società assicurative sull’effettiva esistenza e consistenza dei danni di cui si chiedeva l’indennizzo, inducendole a versare in favore dei complici indebite somme di denaro riscosse a mezzo procura dagli stessi titolari dell’agenzia o comunque in loro presenza.

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