Orta celebra i 10 anni di gemellaggio con Horta de San Joan

di Redazione

Horta de San JoanORTA DI ATELLA. Una stretta di mano ha suggellato, venerdì mattina, l’arrivederci agli amici catalani, in partenza dall’aeroporto di Napoli per ritornare in Spagna, al termine del pio pellegrinaggio del giorno precedente, presso l’altare di San Salvatore da Horta.

Il giorno 24 febbraio, infatti – in occasione della ricorrenza del terzo centenario (1711-2011) della Beatificazione del loro compaesano, il francescano Salvatore da Horta (oggi santo) – un nutrito gruppo di 22 persone, partite dalla Spagna in pellegrinaggio per il Santuario del Santo, sito in Orta di Atella, sono state accolte prima dai Frati Minori del locale Convento e, successivamente, dall’Amministrazione Comunale della cittadina atellana. Per la nostra comunità, invero, l’occasione è coincisa con la ricorrenza anche del Primo Decennale di Gemellaggio con il Municipio spagnolo di Horta de Sant Joan (Tarragona), celebrato nel 2001 ad Orta e l’anno seguente in Spagna.

Del gruppo dei pellegrini faceva parte la Delegazione del l’Ajuntament de Horta de Sant Joan, composta dal Sindaco, Angel Ferràs Tomàs, e dal Consigliere comunale Juan Alcoverro. Lo stesso gruppo dei pellegrini comprendeva pure altre Rappresentanze di diverse località catalane, tutte devotissime di San Salvatore da Horta. Ne erano parte il Gruppo degli Amici della Val d’Aro, le Parrocchie di Horta de Sant Ioan, di Santa Colomba de Farners, di Girona, di Barcellona, di Castell-Platjia d’Aro e S’Agarò. Tra i pellegrini – guidati da Ioan Torné (organizzatore del pellegrinaggio) e da Ceecilio Blanco (tour operator) – era presente anche David Puis, consigliere comu- nale dell’Ajuntament di Castell-Platjia d’Aro. L’intenso programma della visita iniziava alle ore 10 della mattinata del 24, nel Santuario di San Salvatore da Horta, dove i francescani, in spirito di umiltà, coinvolgevano i pellegrini in un mistico momento religioso, fatto di preghiere, di canti e di ringraziamento al Santo taumaturgo spagnolo. Seguiva la visita alla chiesa barocca, agli affreschi tardo/rinascimentali del chiostro (sec.XVII) e all’edicola della Madonna degli Angeli (inizio sec.XV).

Una fraterna e simpatica “agape” – offerta dai Frati a titolo di break – chiudeva l’incontro nel convento, terminandolo con le rituali foto-ricordo e lo scambio di doni. Una breve passeggiata per lacune vie del centro storico portava gli ospiti spagnoli sul Municipio atellano. Qui, il vicesindaco Giovanni Sorvillo – a nome e per conto dell’amministrazione, retta da Angelo Brancaccio,nonché della cittadinanza tutta – porgeva un pubblico ‘saluto di benvenuto’ agli amici catalani tutti. Al tavolo della cerimonia erano presenti, tra gli altri, gli assessori Eduardo Indaco, Rosa Minichino, Franco Piccirillo nonché Andrea Russo (storico locale e collaboratore per l’evento) insieme con un folto numero di amici e cittadini di Orta; per gli ospiti, erano presenti, sul podio per la celebrazione ufficiale, il Sindaco di Horta de Sant Joan, Angel Ferràs i Tomàs , e David Puis, del Comune di Castell-Platjia.

Nel proclamare il carattere ufficiale della celebrazione, e per meglio festeggiare l’evento, il vicesindaco ortese ricordava, rimarcandone senso e significato, il primo Decennale del Gemellaggio tra Orta di Atella e Horta de Sant Joan, basato sulla comune devozione al santo fraticello spagnolo, conosciuto e venerato come taumaturgo in tutto il mondo. Venivano, altresì, ribaditi pure i vincoli dei valori europei che uniscono le diverse Comunità, lontane ma vicine, che, per la pace e la migliore integrazione, hanno bisogno di trovare nelle proprie radici le motivazioni culturali che uniscono e, dunque, di vivere i valori positivi che aiutano a stringere legami di fraternità e di amicizia.

Al termine, un ricco scambio di significativi doni tra i due municipi “gemellati” nonché di omaggi ai vari rappresentanti delle parrocchie e dei gruppi catalani ospiti, concludeva la cerimonia celebrativa mentre tutti i presenti esultavano all’unisono, esclamando ad alta voce ‘Evviva San Salvatore”.

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