RECALE. Prima il “tagliando”, poi la partenza. Per una settimana, Recale è stata al centro del dibattito provinciale sui tempi ambientali di più stringente attualità: rifiuti, acqua pubblica ed ecomafie.
Il ciclo di incontri, organizzato dalla chiesa di Santa Maria Assunta e dall’associazione Cruna, si è concluso sabato sera con l’arriva di padre Alex Zanotelli, fondatore e ispiratore di diversi movimenti italiani di pace e di giustizia sociale. Ospite di don Franco Catrame, Zanotelli ha parlato ai cittadini, in una chiesa stracolma, di acqua pubblica.
«Dopo anni di impegno – ha detto -, un sussulto di gioia e di grazie al Signore che riesce ancora a operare meraviglie, e un grazie allo straordinario popolo dellacqua che ci ha regalato in due mesi un milione e mezzo di firme. La Corte Costituzionale ha approvato due dei tre quesiti referendari: il primo, che afferma che lacqua è un bene di non rilevanza economica, e il terzo che toglie il profitto dallacqua. Ora dobbiamo organizzarci bene con comitati a livello locale, come sta facendo Cruna, a livello provinciale e regionale. Dobbiamo stimolare i processi democratici partendo dal basso, lavorando in rete e tenendoci tutti per mano, nel profondo rispetto del volto di ogni persona. Dobbiamo far nascere il nuovo dentro un sistema che mercifica tutto, – ha concluso Zanotelli – anche le persone».
Il padre comboniano ha, idealmente, ricevuto il testimone da Vincenzo Cenname, ex sindaco di Camigliano, che è stato a Recale il sabato precedente, in occasione del terzo “Tagliando” alla città organizzato da Cruna. Densa di spunti, la sua testimonianza: «Il momento che ha segnato le mie decisioni politiche ha raccontato è stato l’incontro con l’associazione Comuni virtuosi italiani, costituita da diverse realtà amministrative che stimolare la cittadinanza ad adottare scelte quotidiane sobrie e sostenibili. Così, coadiuvato e sostenuto dalla giunta, ho avviato un’incisiva amministrazione di carattere sociale e ambientale con la chiusura di una cava calcarea, il led perpetuo nel cimitero, pannolini ecologici, riciclo oli esausti, consumo del suolo zero, ecoeuro per i bambini, impianti fotovoltaici, laboratori gratuiti teatrali, musicali e sportivi».
Quando, però, si è rifiutato di consegnare i dati della Tarsu alla Provincia, che voleva affidare a un unico ente (un carrozzone politico) l’intero ciclo di raccolta rifiuti, è stato commissariato. «Ma non smetto di sognare e di credere nella possibilità di creare assieme ad altri sognatori voi ha concluso, rivolgendosi agli attivisti di Cruna un movimento di cittadini, fondato semplicemente sulbuonsenso».
Ha suscitato l’interesse dei recalesi, infine, la mostra su don Peppino Diana, curata dal consorzio Agrorinasce, dalla parrocchia San Nicola di Casal di Principe e dalla Fondazione Polis della Regione Campania. Su 24 pannelli, montanti tra le navate della Santa Maria Assunta, la vita e le opere del prete ucciso dai casalesi il 19 marzo del 1994. «L’accostamento ambiente e camorra – ha argomentato Vincenzo De Angelis di Cruna -, se qualche anno fa poteva apparire azzardato, oggi non lo è più. Decine di inchieste giudiziarie e giornalistiche dimostrano, ormai, che la malavita è anche un’organizzazione ecomafiosa, che lucra sullo smaltimento illecito dei rifiuti e sulla deturpazione del territorio».