Cementir, i comitati ricorrono contro la Regione

di Redazione

Giovanna MaiettaMADDALONI. Le associazioni, i comitati e i cittadini ricorrono al Tribunale amministrativo di Napoli contro la Regione Campania. La Regione nel dicembre scorso aveva rilasciato parere favorevole all’ampliamento della cava Cementir.

L’associazione Caserta Bene Comune, Legambiente Caserta, il Comitato per la salute pubblica di Maddaloni, il comitato per la vivibilità di Maddaloni e l’associazione ‘Civitas È’ di Maddaloni, con venticinque cittadini residenti a ridosso della cava attraverso il legale di fiducia Luigi Adinolfi chiedono al Tar di sospendere il provvedimento regionale che arreca danni irreparabili al territorio casertano. Per il legale dei ricorrenti sono nove le violazioni commesse dalla Commissione regionale che ha dato parere favorevole di impatto ambientale all’apertura di una nuova cava su un territorio martoriato come Caserta e Maddaloni. Con eccesso di potere la commissione di valutazione ambientale sarebbe caduta in contraddizione col precedente parere favorevole rilasciato alla costruzione del policlinico di Caserta, incompatibile con le cave e i cementifici. La commissione oltre a contraddirsi col precedente parere, si contrappone anche alla relazione istruttoria del tavolo tecnico del tutto negativa verso l’ampliamento di cava. Cosi facendo il parere e il decreto finale firmato dal dirigente regionale Luigi Rauci restano immotivati.

Pertanto, sottolineano le associazioni, “è evidente l’assoluto difetto di motivazione del parere, che si riverbera sull’atto finale del Dirigente a cui è mancato il coraggio di mettersi contro la Cementir, in quanto 25 pagine negative e 46 motivi ostativi non si superano affatto con una generica petizione di principio e cioè che i documenti Cementir sui quali il Tavolo Tecnico si è espresso in maniera negativa, erano in realtà buoni e che i chiarimenti verbali resi nella seduta dalla Cementir sono stati tali da poter sconfessare l’organo tecnico della stessa Commissione. Abnorme l’operato della Commissione che ha rilasciato il parere favorevole non motivando affatto, in quanto evidentemente le plurime negatività scritte dal Tavolo Tecnico, che non si è lasciato influenzare da nessuno, erano e restano insuperabili”.

Il presidente dell’associazione “Caserta Bene Comune”, Giovanna Maietta, dichiara: “Ancora una volta sono i cittadini a doversi difendere dagli eccessi e forzature di certe istituzioni, la Regione di centrodestra in maniera spudorata sta dimostrando di fare dei casertani la vittima sacrificale di una gestione accentratrice e il peso di consiglieri come Angelo Polverino che hanno fatto nel loro programma del problema cave, cementifico, policlinico e Parco urbano il grimaldello della loro campagna elettorale, diventa inesistente ed insignificante quando deve rivolgersi al bene pubblico. Le associazioni e i comitati si sono assunti oneri e responsabilità rifiutati dai consiglieri comunali che hanno preferito lavarsene le mani sfiduciando il sindaco a quattro mesi dalle elezioni. Il comportamento di questi consiglieri comunali ci ha tolto la possibilità di essere rafforzati in questa azione, dal Comune di Caserta e oggi tutti questi consiglieri non hanno mosso un dito per ostacolare una continuità estrattiva che bloccherà per anni il policlinico e il parco urbano”.

Per Maietta la prossima azione legale dovrà essere rivolta alla Procura della Corte dei Conti, alla quale va denunciata la Regione Campania per danno erariale legato alla incompiuta realizzazione e impossibilità di apertura del policlinico di Caserta per almeno altri otto anni.

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