“Silvio resisti”, presidio del Pdl davanti al tribunale di Milano

di Redazione

 MILANO.Presidio del Pdl a Milano, in corso Porta Vittoria, davanti al Palazzo di Giustizia, a sostegno del premier Silvio Berlusconi, indagato dai pm del capoluogo lombardo per il caso Ruby.

Ciò mentre il presidente del Consiglio incontra il capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Un centinaio di persone si sono raccolte attorno ad un gazebo sventolando bandiere del Pdl e innalzando cartelli con diversi slogan: “No alla repubblica giudiziaria”, “Cento processi, zero condanne uguale persecuzione”, “Silvio devi resistere, resistere, resistere” e “La politica nei seggi elettorali non nei tribunali”. “Madrina” della manifestazione il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Daniela Santanchè, presente con diversi esponenti del Pdl lombardo, come Valentina Aprea, della commissione Cultura della Camera, e l’assessore all’industria Romano La Russa.

C’E’ FIGLIO DI UNA VITTIMA DI BATTISTI. Tra i manifestanti anche Alberto Torregiani, responsabile del settore giustizia del Movimento per l’Italia della Santanché e figlio di Pierluigi, il gioielliere milanese ucciso dai Pac di Cesare Battisti nel 1979. “Sono qui perchè parte della magistratura continua ad alzare la voce, mentre dovrebbe lavorare in silenzio, come la maggior parte dei magistrati”, ha detto Torreggiani. Sull’inchiesta riguardante i presunti festini hard ad Arcore poi ha detto: “Forse c’è un briciolo di verità, ma in una montagna di assurdità”.

“PALAZZO DELL’INGIUSTIZIA”. Parlando ai giornalisti e ai militanti, la Santanché ha detto: “Questo processo finirà in niente, non ci sono vittime dato che quelle presunte smentiscono di esserlo, e non c’è concussione perché non c’è un concusso. Questo è il palazzo dell’ingiustizia”. “Berlusconi è una vittima dell’ingiustizia e di una vera e propria persecuzione giudiziaria, quanti processi ha subito che sono finiti in niente?”, ha proseguito il sottosegretario, sottolineando che “il problema è che le vittime sono gli italiani e l’immagine del Paese all’estero”.

CONTROMANIFESTAZIONE DI PIERO RICCA. Di fronte al corteo pro-Berlusconi, una decina di persone, guidate da Piero Ricca, attivista e blogger, ha esposto cartelli con scritto “Berlusconi rispetta la Costituzione”, “Basta impunità” e “Fatti processare”. Tra i due gruppi contrapposti non sono mancati reciproci scambi di insulti, subito sedati dalle forze dell’ordine.

IL PD RACCOGLIE FIRME NEL WEEKEND. Saranno oltre 3mila i gazebo che il Pd allestirà sabato e domenica in tutta Italia e tutti i big sono mobilitati. L’obiettivo dei 10 milioni di firme per l’appello “Silvio dimettiti” è ambizioso ma il responsabile organizzativo, Nico Stumpo, è più che ottimista anche perché ritiene che “c’è una risposta positiva anche da chi non è un elettore del Pd”.I capigruppo di Camera e Senato Dario Franceschini e Anna Finocchiaro venerdì hanno firmato in un banchetto nel centro di Roma, battendo sul fatto che “in qualsiasi altro paese un leader politico avrebbe fatto un passo indietro ma in Italia questo non avviene perché Berlusconi da sempre mette il proprio interesse personale davanti agli interessi del Paese”. L’annuncio del ministro deli Esteri, Franco Frattini, di unricorso alla Corte di Strasburgo per violazione della privacy del presidente del Consiglio viene liquidato come una boutade che “fa ridere i polli” da Franceschini, che invece si mette di traverso all’idea della maggioranza di reintrodurre l’immunità parlamentare, “una vergogna per fortuna senza possibilità di approvazione”.

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