Rubygate, Minetti: “Ho fatto sesso con Berlusconi”

di Redazione

Nicole MinettiMILANO. Secondo il quotidiano “La Stampa”,la consigliera regionale lombarda Nicole Minetti, indagata nel caso Ruby, avrebbe ammesso di aver avuto”un rapporto di intimità” con il premier Silvio Berlusconi.

La 25enne riminese lo avrebbe rivelato ai pm di Milano titolari dell’inchiesta durante l’interrogatorio dello scorso 30 gennaio. “Mi è capitato di fermarmi a dormire, avendo col presidente un rapporto di intimità. Se si faceva tardi

oppure il giorno dopo era festa, io rimanevo ospite ad Arcore. So che altre ragazze si fermavano ad Arcore ma sinceramente non so perché ciò avvenisse”, avrebbe detto l’ex igienista dentale del presidente del Consiglio secondo il quotidiano torinese. Inoltre, sempre come riporta “La Stampa”, la ragazza avrebbe sottolineato: “Ho avuto una relazione col Presidente del Consiglio e quindi ho avuto anche rapporti sessuali”. Mentre, per quanto riguarda la percezione di denaro, la Minetti avrebbe chiarito che tale circostanza era indipendente dal rapporto con Berlusconi. Sulla marocchina Ruby, invece, avrebbe precisato di non averla mai frequentata, “al di fuori delle due o tre volte che l’ho vista ad Arcore”.

E quella notte del 27 maggio 2010, quando Berlusconi telefonò in questura, a Milano, asserendo che Ruby fosse la nipote di Mubarak? La Minetti avrebbe dichiarato, ai pm Boccassini, Forno e Sangermano, che lei si trovava a cena in un ristorante con il suo fidanzato quando ricevette la telefonata del premier, il quale le chiedeva di recarsi in questura per prendere in affido l’allora 17enne marocchina. “Sei incensurata, una persona per bene, vai tu”, le avrebbe detto Berlusconi, secondo i magistrati “preoccupato” che Ruby, trattenuta dalla polizia per la vicenda di un furto, potesse rivelare particolari dei presunti festini hard ad Arcore. Ai pm, che le chiedevano cosa avesse pensato in quel momentosui motivi dellarichiesta di Berlusconi, la Minetti avrebbe risposto che “primo, era anche preoccupato del fatto che io mi trovassi lì e che a quell’ora di notte tardi mi aveva mandato in Questura”, e poi che “la Ruby è una ragazza problematica, perché è una ragazza molto estroversa e loquace”. Si avvale della facoltà di non rispondere sugli appartamenti all’Olgettina dati alle ragazze e sulla chiamata che le fece Berlusconi per farle denunciare il furto (mai avvenuto)di una vettura Mini Cooper a bordo della quale era stato arrestato il fidanzato della soubrette Marysthelle Polanco, accusato di spaccio di cocaina.

Tuttavia, secondo “La Stampa”, vi sarebbero delle incongruenze nelle dichiarazioni di Minetti, soprattutto per quanto riguarda la sua frequentazioneconRuby. Lei dice di non averla frequentata, ma la descrive “problematica, estroversa e loquace”, quasi come se la conoscesse molto bene, al punto che, nonostante tenti di contestualizzare i suoi incontri con Ruby a pochissime occasioni, risultano tra le due 122 contatti telefonici, dal 23 febbraio al 25 giugno 2010. Inoltre, dalle celle telefoniche risulta che quella sera si trovava a casa, mentre lei racconta che si trovava in un ristorante. Altre incongruenze riguarderebbero la telefonata di Berlusconi, in quel momento a Parigi ad una cena ufficiale all’ambasciata d’Italia. La Minetti avrebbe detto di essere stata chiamata prima dal premier e poi da Michelle, nelle carte dell’inchiesta indicata come “prostituta brasiliana”. Mentre dai tabulati risulterebbe prima la chiamata di Berlusconi e poi quella della brasiliana.

LE CARTE DEL RITO IMMEDIATO. Nelle 27 pagine del suo provvedimento, il gip di Milano Cristina Di Censo, che ha rinviato a giudizio Berlusconi per il 6 aprile, oltre a elencare dettagliatamente gli elementi raccolti dai pm che hanno portato a ritenere la sussistenza dell’evidenza della prova – tra cui anche la presenza dell’altra minorenne Iris Berardi ad Arcore e la “disponibilità di ingenti somme di denaro da parte di Ruby” – si sofferma sull’ormai nota notte in Questura, quando la giovane marocchina venne trattenuta negli uffici di via Fatebenefratelli per via di un furto. Per il gip, Berlusconi con la sua telefonata avrebbe agito “al di fuori di qualsiasi prerogativa istituzionale e funzionale propria del presidente del Consiglio dei ministri”‘. E non solo commise un “indebito intervento” nei confronti del capo di gabinetto Pietro Ostuni e degli altri due funzionari, ma agì “sicuramente con abuso della qualità di presidente del Consiglio”. Inoltre, per il giudice, è “apertamente contraddetta dalla logica degli accadimenti” la tesi difensiva secondo la quale l’intervento di Berlusconi sarebbe stato giustificato con “la necessità di salvaguardare le relazioni internazionali con l’Egitto in ragione dell’errato convincimento che Ruby vantasse una stretta parentela” con l’ex presidente egiziano Mubarak.

Il gip boccia le indagini a discarico del premier condotte dai suoi legali, i cui contenuti non sufficienti a contrastare “efficacemente” l’evidenza delle prove raccolte dai pm milanesi. Quest’ultime “in più punti stridono in termini netti” con gli elementi raccolti dagli inquirenti nel corso delle indagini.

Nel suo decreto il giudice, oltre a non ravvisare alcuna “violazione di legge” nella decisione della Procura di procedere con la richiesta di giudizio immediato mantenendo uniti i due reati contestati al capo del Governo, fa un lungo elenco delle fonti di prova. Si va dai già noti “bonifici da Berlusconi ad Alessandra Sorcinelli“, l’ex meteorina che nel giro di un anno ha ricevuto in più tranche versamenti pari a 115 mila euro, ai cinque verbali di Ruby testimone e alla sua disponibilità di “ingenti somme di denaro”. E poi ancora si parla dei “‘rapporti tra Emilio Fede e Lele Mora in relazione al presunto prestito di denaro” da parte del capo del Governo e di una annotazione “della Guardia di Finanza relativa all’esito degli accertamenti di movimentazione di denaro tra Silvio Berlusconi, Giuseppe Spinelli“, il fiduciario del premier, e Mora e Fede. Infine, oltre ad alcuni filmati già indicati nell’invito a comparire, come quello del concorso “Una ragazza per il cinema” a cui partecipò Ruby, è indicata anche la presenza della brasiliana Iris Berardi ad Arcore nella notte tra il 12 e il 13 dicembre 2009, quando era ancora minorenne.

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