Rubygate, la Camera rimanda gli atti alla Procura

di Redazione

Berlusconi-RubyROMA. La Camera ha approvato la relazione di maggioranza sulla richiesta di perquisizioni nei confronti di Silvio Berlusconi nell’ambito del caso Ruby.

I voti favorevoli sono stati 315, quelli contrari 298, astenuto il finiano Luca Barbareschi, che poi ha fatto mettere a verbale che la sua astensione è stata frutto di un errore. La relazione di maggioranza prevede il rinvio degli atti alla procura di Milano in quanto ritiene competente il Tribunale dei ministri poiché Berlusconi avrebbe telefonato alla questura milanese per chiedere notizie di Karima “Ruby” el Mahroug in quanto la riteneva nipote del presidente egiziano Hosni Mubarak.

LA NUOVA CONTA.La maggioranza ha ottenuto 233 dal Pdl, 59 dalla Lega, 21 dai Responsabili e quelli di Francesco Nucara e Calogero Mannino, più quello di Misiti, ex Mpa ora al Gruppo misto. Non ha partecipato al voto come consuetudine il presidente della Camera Gianfranco Fini. Il Pd aveva reso noto che “per gravi e documentate ragioni di salute” sarebbero mancati tre deputati. Non hanno preso parte alla votazione in tutto dodici parlamentari, quasi tutti dell’opposizione; i tre Pd (Cinzia Capano, Marco Fedi e Anna Rossomando), i finiani Giulia Cosenza e Roberto Rosso, l’Udc Luca Volontè, Gianni Vernetti (Api), il Lib-Deb Italo Tanoni e Karl Zeller (Svp). L’esponente dell’Mpa Ferdinando Latteri, insieme ai parlamentari del Gruppo misto Antonio Gaglione e Paolo Guzzanti non erano presenti. In missione Daniela Melchiorre (Lib-Dem) e Siegfred Brugger (Svp). Con il voto di giovedì sera la maggioranza aumenta la sua forza parlamentare rispetto ai 314 voti ottenuti il 14 dicembre sulla mozione di sfiducia e la settimana scorsa sulla mozione di sfiducia al ministro della Cultura, Sandro Bondi. I voti sono stati 315, ma avrebbero potuto essere 316 se Berlusconi si fosse presentato al voto.

MISITI SI AVVICINA ALLA MAGGIORANZA”.

Non si sbilancia su un suo passaggio nella maggioranza Aurelio Misiti, che si dice pronto a concedere anche la fiducia a Berlusconi “per cose serie, non per belle ragazze”, ha detto il deputato che oggi si è dimesso dall’Mpa (“ma per altre vicende”). “Ho sempre votato guardando ai contenuti”, ha aggiunto.

PD: “BERLUSCONI VIA”.Il capogruppo Pd alla Camera Dario Franceschini, durante il dibattito aveva chiesto a Berlusconi – che non era presente perché ufficialmente “in missione” – di dimettersi in quanto “ha esposto il Paese al ridicolo davanti al mondo e a rischi dovuti al fatto che è ricattabile”. “Siamo alle tecniche di sopravvivenza”, ha commentato il voto il segretario del Pd Pier Luigi Bersani. “Abbiamo visto uno spettacolo avvilente con argomenti umilianti per il Parlamento: con quello che succede in Egitto si vota su questa roba”.

MAGGIORANZA:”NUMERI BUONI”.”I numeri sono buoni, per adesso andiamo avanti”, ha commentato Umberto Bossi. Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, aveva annunciato che “la maggioranza sarebbe stata compatta, non nella difesa di Berlusconi in quanto persona, ma nella difesa del diritto di un parlamentare”. “Ogni volta che provano a dare una spallata sbattono al muro: non ci sono riusciti sul federalismo, non ci sono riusciti in aula”, ha commentato il ministro della Difesa, Ignazio La Russa. “Siamo a 316 più un astenuto”, ironizza poi il ministro su Barbareschi. “E quell’astenuto continuerà ad astenersi perché io non lo voglio”. “Barbareschi che prima si astiene e poi si corregge è la cosa più divertente di questi giorni bui della democrazia. Ormai è lo spot di se stesso, fa parte della sua strategia di comunicazione”, ha commentato il finiano Fabio Granata.

BRUTI LIBERATI: “FOTO IRRILEVANTI”. Il procuratore capo di Milano Edmondo Bruti Liberati ha detto che le immagini finora visionate per l’inchiesta sul caso Ruby sono irrilevanti per l’indagine. “Le foto che abbiamo visto sono irrilevanti dal punto di vista dell’inchiesta”, ha detto Bruti Liberati dopo che alcuni media hanno parlato dell’esistenza di immagini compromettenti.

RICHIESTA RITO IMMEDIATO.

Quanto alla richiesta di giudizio immediato per il premier Silvio Berlusconi – indagato nella vicenda per concussione prostituzione minorile – il procuratore capo di Milano ha detto che “arriverà non prima di lunedì” aggiungendo che durante il fine settimana verranno analizzati gli ultimi problemi giuridici, in particolare se chiedere il giudizio immediato solo per il reato di concussione e non anche per quello di prostituzione minorile. Il presidente del Consiglio è accusato di avere avuto rapporti sessuali a pagamento con la ballerina marocchina Ruby lo scorso anno, quando era minorenne, e di avere abusato della sua posizione per ottenere dalla questura di Milano il rilascio della ragazza, fermata per furto, e l’affido al consigliere regionale della Lombardia Nicole Minetti. Berlusconi ha sempre respinto ogni accusa e anche Ruby in tv ha negato di essersi mai prostituita.

“NON ABBIAMO SPRECATO SOLDI PUBBLICI”. “Siamo stati attenti ai soldi dei contribuenti”, ha ribadito ancora una volta Bruti Liberati parlando dell’inchiesta Ruby, in particolare delle intercettazioni. Ha ripetuto che i “bersagli” sono stati una quarantina e che per le intercettazioni sono stati spesi in tutto 26 mila euro. Rispondendo ad una domanda sulla proposta di emendamenti alla legge sulla prostituzione minorile che dovrebbe essere presentata venerdì dal Pdl al Senato, il procuratoresi è limitato a dire: “Quando ci sarà lo leggeremo sulla Gazzetta Ufficiale”. Si tratterebbe, secondo quanto ha spiegato mercoledì il senatore Pdl Roberto Centaro, di un breve un emendamento, al ddl di ratifica della Convenzione di Lanzarote contro la pedofilia, per spostare la competenza sul reato di prostituzione minorile dal Tribunale distrettuale a quello circondariale: nel caso della vicenda Ruby, quindi dal tribunale di Milano a quello di Monza.

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