Immigrati, Ue pronta ad aiutare l’Italia

di Redazione

Franco FrattiniROMA. La commissaria Ue agli affari interni, Cecilia Malmstrom, è “in stretto contatto” con l’agenzia europea per il controllo delle frontiere, Frontex, e si è detta pronta “a lanciare una propria missione” per aiutare l’Italia a far fronte al flusso straordinario di immigrati dalla Tunisia.

Lo ha detto il portavoce della commissaria Michele Cercone. “La Commissaria ha già identificato una serie di concrete misure per rispondere ai bisogni dell’Italia, ovviamente nell’ambito delle proprie competenze”, ha precisato il portavoce. La Commissione Ue ha ricevuto la lettera dell’Italia che chiede un intervento europeo per gestire il flusso straordinario di immigrati sulle sue coste ed è pronta ad assicurare “assistenza finanziaria” nell’ambito dei fondi europei disponibili per rifugiati e frontiere. L’aiuto “può essere reso disponibile abbastanza rapidamente”, ha assicurato Cercone senza però precisare l’ammontare dei fondi. L’Italia ha chiesto aiuti per 100 milioni di euro.

In una nota, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha ringraziato la Commissione europea. “Dopo la mia telefonata di lunedì con il presidente del Consiglio Europeo Van Rompuy, il governo italiano ha inviato alla Commissione Europea una serie di richieste di intervento per fronteggiare la nuova, grave ondata migratoria dalla Tunisia. Apprezziamo l’impegno personale del presidente Van Rompuy e quello della Commissaria Mallstroem che ha accolto le nostre richieste, in particolare la richiesta di una missione dell’Agenzia europea per il controllo delle frontiere, Frontex, per una risposta tempestiva all’emergenza. A breve avrò una conversazione telefonica anche con il presidente della Commissione Europea, Barroso”.

In precedenza il premier e il ministro dell’Interno Roberto Maroni erano andati in Sicilia per fronteggiare l’emergenza migranti. Meta del premier e del ministro dell’Interno è stata Mineo, in provincia di Catania, per un sopralluogo a una possibile struttura di accoglienza. Per Berlusconi, però, solo una toccata e fuga: durante la visita, il premier è stato raggiunto dalla notizia che il gip di Milano Cristina Di Censo ha deciso di mandarlo a processo il 6 aprile per concussione e prostituzione minorile. Il presidente del Consiglio ha deciso di non prender parte alla conferenza stampa sull’immigrazione nella prefettura di Catania, a cui ha partecipato solo Maroni. “Procederemo nelle prossime ore al trasferimento degli immigrati, evitando procedure d’urgenza. Lunedì si è tenuta una riunione al Viminale, con Unhcr E Caritas. C’è una forte collaborazione tra tutti” ha detto Maroni. “L’emergenza umanitaria – ha aggiunto il ministro dell’Interno – comporta uno sforzo di tutti per lasciare da parte le polemiche. Siamo disponibili a tutte le proposte che ci fanno. Giovedì incontrerò il vicesindaco di Lampedusa, per definire i dettagli. A differenza del passato grande collaborazione di tutti gli attori”.

Il complesso visitato da Berlusconi e Maroni è il residence degli Aranci, finora in uso a militari statunitensi che potrebbe ospitare alcune migliaia dei migranti che stanno sbarcando sull’isola. La struttura, di proprietà di un’impresa italiana, è attualmente concessa in affitto al governo americano e fino a poco tempo fa ospitava militari e loro familiari in servizio della base Usa di Sigonella. Il contratto di locazione dovrebbe scadere il 31 marzo prossimo. Potrebbe essere “il villaggio della solidarietà” in grado di coniugare “qualità e sicurezza”, la valutazione espressa dal premier. Secondo quanto hanno riferito alcune persone presenti, Berlusconi “deciderà nei prossimi giorni” sull’utilizzo della struttura.

Giuseppe Castania, primo cittadino di Mineo, si dice “preoccupato” per il possibile arrivo nel residence degli Aranci di migliaia di migranti e ammette “l’amarezza per non essere stato invitato ufficialmente all’iniziativa”. “In tutta sincerità – afferma – la nostra gente è in allarme. Già la nostra economica è in ginocchio e attorno a questo residence ci sono aziende di agrumi e molti agriturismi che durante il periodo di bassa stagione subiscono frutti e saccheggi. Se a tutto questo dovesse aggiungersi un ulteriore potenziale pericolo allora la gente rischierebbe di non andare più nei fondi agricoli. Siamo sinceramente preoccupati e vorremmo quindi delle rassicurazioni, che sicuramente nelle prossime ore o nei prossimi giorni le autorità non mancheranno di fornirci”.

“Non ci facciamo illusioni: crediamo che un enorme flusso di migrazione potenziale possa riversarsi sulle coste europee” ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini rispondendo su Sky Tg24 ad una domanda sulla notizia di un barcone proveniente dall’Egitto. “Ci auguriamo sia un caso isolato”, ha commentato il ministro.

Intanto, un portavoce del governo tunisino spiega che giovedì si terrà un consiglio dei ministri a Tunisi e in quell’occasione sarà passato al vaglio anche l’accordo con Roma in materia di immigrazione calndestina. Al-Bakkush non si sbilancia sull’orientamento che prenderà il governo in merito alla conferma o meno degli accordi e si limita a ribadire che “passeranno al vaglio del consiglio dei ministri”. Come già dichiarato in più occasioni dalle autorità di Tunisi, il portavoce afferma che il suo governo non accetterà mai la presenza di agenti di un altro paese sul territorio tunisino per contrastare il flusso di irregolari. “La situazione nel paese su questo fronte sta migliorando e di recente siamo riusciti a fermare numerosi tentativi di partenze verso l’Italia”, assicura.

Dal canto suo la Francia prevede di accogliere alcuni migranti tunisini sbarcati a Lampedusa, ma solo per pochi casi “molto marginali”. Lo ha annunciato il ministro degli Affari europei, Laurent Wauquiez, spiegando che Parigi non vuole dare “un avallo all’immigrazione clandestina”.

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