Gemelline, lettera del padre: “Le ho uccise, ora riposano in pace”

di Redazione

Schepp, Alessia e Livia FOGGIA. Alessia e Livia, le gemelline svizzere scomparse,sarebbero state uccise dal padre.

Matthias Schepp, prima di suicidarsi a Cerignola, nel foggiano, lanciandosi sotto ad un treno, ha scritto e inviato una lettera alla moglie Irinain cui dice: “Le ho uccise”. Per poi aggiunge: “Le bambine riposano in pace, non hanno sofferto”.Parole che non lascierebbero molte speranze sulla sorte delle due bimbe di 7 anni.

E mentresi cerca di ricostruire il viaggio del 43enne ingegnere cominciato le figlie e proseguito da solo, a preoccupare, oltre alle frasi contenute nella lettera spuntata nelle ultime ore, vi sono altri due elementi. Nel pc di Schepp la polizia svizzera ha trovato tracce di consultazione di siti internet in cui si danno informazioni su veleni ed avvelenamenti, insieme a quelli di compagnie di navigazione tra Marsiglia e Propiano, in Corsica. Ciò farebbe presumere un viaggio pianificato per raggiungere un inquietante obiettivo di morte. Inoltre, l’ingegnere è stato visto da solo al parto di Bastia mentre si imbarcava su un traghetto per Tolone. E questo avvalora anche l’ipotesi che l’uomo abbia inviato in Svizzera un pacco postato in un piccolo ufficio in provincia di Marsiglia. Nessuno ancora conosce il contenuto del pacco ma subito dopo l’affrancatura la targa della macchina di Schepp sarebbe stata fotografata alla barriera di Ventimiglia in entrata in Italia.

La polizia scientifica di Genova sta effettuando accertamenti in una cabina del traghetto “Mega Express 2” della Corsica-Sardinia Ferries a bordo del quale avrebbe viaggiato Schepps. La nave si trova nel bacino di rimessaggio di Genova per una riparazione. Si cercano tracce di natura biologica e impronte, che possano testimoniare la presenza dell’uomo a bordo del traghetto dove invece, secondo gli inquirenti, non sarebbero salite Alessia e Livia.

Nel frattempo, sono stati visionati per la quarta volta dalla polizia i filmati delle telecamere di sicurezza del bar di Cerignola, la cui titolare si dichiara certa di avee visto Schepp e le due bambine lo scorso 3 febbraio. Ma gli investigatori, che hanno già visionato le immagini, sono convinti che la donna si sia sbagliata, anche se, vista l’insistenza della donna, hanno fatto ulteriori riscontri.Sempre a Cerignola continuano le ricerche:in campo elicotteri e unità cinofile per scandagliare, in particolare, le aree in prossimità della stazione ferroviaria dove l’uomo si è tolto la vita, mentrei sommozzatori dei vigili del fuoco hanno ispezionato pozzi e cisterne.

“Siamo tutti d’accordo e persuasi che nostro figlio e fratello abbia potuto compiere ultimamente atti tanto terribili unicamente a causa di un disturbo mentale grave e della perdita della sua personalità normale”, scrive la famiglia in un comunicato citato dall’agenzia Ats. “Lo abbiamo sempre conosciuto come padre amorevole e attento, nonché come uomo rispettoso. E’ così che vogliamo ricordarlo. La sua famiglia era tutto per lui”.

Il caso viene seguito anche dal ministero degli Interni, il cui titolare, Roberto Maroni, ha fatto sapere che per la ricerca delle gemelline è stato attivato anche l’Amber Allert, un sistema di allerta per minori scomparsi che dirama immediatamente foto e segnalazioni a tutti i paesi dell’area Schengen e all’Interpol.

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