Federalismo, Napolitano: “Basta contrapposizioni”

di Redazione

Giorgio NapolitanoBERGAMO. Non è suo compito intervenire o interferire nella dialettica tra forze politiche e sociali, tuttavia il presidente Giorgio Napolitano lancia un forte appello affinché si provi a venire fuori “da una spirale insostenibile di contrapposizioni, arroccamenti, prove di forza da cui può soltanto uscire ostacolato ogni processo di riforma”.

Parole pronunciate dal capo dello Stato a Bergamo, durante il suo intervento a Palazzo Frizzoni, per le celebrazioni dei 150 dell’Unità d’Italia.

“Il mio fondamentale dovere – ha spiegato Napolitano – è rappresentare l’unità nazionale che si esprime nel complesso delle articolazioni delle istituzioni, poi c’è la dialettica tra le forze politiche e sociali ma lì non ho compiti di intervenire nè di interferire”. Auspicando “un clima di corretto e costruttivo confronto in sede istituzionale”, Napolitano ha poi invitato ad una spinta federalismo e riforme per attuarlo, “ormai giunte a buon punto”. E ha sottolineato come “negli enti locali il confronto è più sereno rispetto a quello che si respira nella nostra Capitale a livello nazionale”.

“CATTANEO VOLEVA STATI UNITI D’ITALIA”. Napolitano ha ricordato il pensiero del ‘padre’ del federalismo italiano, Carlo Cattaneo, affermando che ”Cattaneo giunse a delineare la prospettiva degli Stati uniti d’Italia insieme con gli Stati uniti d’Europa”. “Mi piace ricordare la grande figura di patriota e di pensatore di Carlo Cattaneo che non ha avuto finora nelle celebrazioni uno spazio di attenzione e di riflessione adeguato”, ha sottolinea Napolitano che ha ricordato anche uno scritto su Cattaneo di Norberto Bobbio. Cattaneo si dichiarava contrario, ha detto Napolitano, “alla fusione e non all’unità” e riteneva che “una pluralità di centri viventi, stretti insieme dall’interesse comune, dalla fede data, dalla coscienza nazionale, fosse essenziale”.

“MOLTE PROVINCE SONO ENTITA’ REALI”. Il capo dello Stato difende la validità delle Province e, dinanzi ai dibattiti che spesso vengono sollevati per la loro abolizione, ritiene che al momento “non sono state avviate ipotesi di riforma dell’architettura costituzionale sotto il livello regionale. La Provincia – sottolinea – in certe parti d’Italia è una entità reale”.

“I GIOVANI DIANO CONTRIBUTO”. Napolitano si rivolge ai giovani, ricordando gli anni del secondo dopoguerra e della costituente. “Al di là di tutte le contrapposizioni politiche – dice il presidente della Repubblica – prevalse l’impegno di una forte volontà a costruire condizioni migliori per il nostro paese. Date voi il vostro contributo perché si ricrei questo clima nell’interesse delle giovani generazioni e dell’Italia, nel quadro dell’Europa, di cui siamo parte integrante, in modo da reggere le sfide in un mondo sempre più competitivo”.

GIOVEDI’ IL VOTO IN BICAMERALE.La Bicamerale si eprimerà sulla riformagiovedì:si prevede un pareggio (15 a 15), che non bloccherebbe però l’iter dei decreti attuativi del federalismo fiscale. “Anche nel caso ci sia parità in Commissione bicamerale, la legge prevede che il Governo possa comunque varare il decreto sul Federalismo”, spiega Enrico La Loggia, relatore del decreto sul federalismo municipale e presidente della commissione bicamerale.

ZAIA: “FEDERALISMO UNA NECESSITA'”. Tra i primi a commentare le parole di Napolitano c’è Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, secondo cui il federalismo “non è più una scelta ma una necessità, una vera assunzione di responsabilità. Le parole del presidente Napolitano inquadrano il problema”. ”Chi predica il federalismo e l’autonomia non può che predicarlo fino in fondo. – ha aggiunto il governatore leghista – Noi l’abbiamo dimostrato ad esempio erogando direttamente i fondi in maniera irrituale alle amministrazioni comunali. Oggi lo dimostriamo anche con i controlli d’intesa con la guardia di finanza sugli aiuti agli alluvionati. Sono sicuro che i risultati ci saranno”.

DI PIETRO: “IDV VOTERA’ NO”. “L’Italia dei Valori ha deciso all’unanimità di dire no al federalismo fiscale. Questo voto, infatti,è diventato una verifica politica sul governo Berlusconi e noi dell’IdV non vogliamo certo tenerlo in vita.La priorità per il nostro Paeseè quella di liberare l’Italia da questa anomalia”. Lo afferma il presidente dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, ai microfoni di ‘Radio Anch’io’. “Il federalismo – aggiunge il leader dell’Idv -è uno strumento che può essere utile o dannoso, a seconda di come viene utilizzato e attuato. Tecnicamente, così comeè stato proposto non va bene e mi sarebbe piaciuto discutere sul testo per cambiarlo, ma questo nonè possibile perché ciè stato detto: ‘O mangi questa minestra o salti dalla finestra'”.

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