Elisa morta per il freddo. Un testimone: “Aveva appuntamento con Matteo”

di Redazione

Elisa BenedettiPERUGIA.Nessun segno di violenza né lesioni, così come nessuna assunzione di droga, almeno per via endovenosa. Sono i primi risultati dell’autopsia sul corpo di Elisa Benedetti, …

… la studentessa 25enne di Città di Castella trovava morta lunedì mattina in un bosco di Civitella Benazzone, vicino Perugia, dopo un sabato sera trascorso all’insegna della baldoria e forse di alcol e droga. Per quanto riguarda la causa del decesso, confermata l’ipotesi dell’assideramento, che le ha provocato un’insufficienza cardiorespiratoria. Si attendono gli esiti degli esami tossicologici, per chiarire le condizioni in cui la ragazza era prima di morire vicino al torrente Ventia, a Civitella Benazzone, oltre agli esami dei tamponi vaginali e dei prelievi per fugare ogni dubbio in merito ad un’eventuale violenza sessuale subito e all’assunzione di droga.

Gli inquirenti valutano la possibilità che la ragazza possa aver incontrato qualcuno prima di perdersi con la sua auto nelle campagne del perugino. Ciò anche in base alla testimonianza di un uomo che abita in zona e ultimo ad aver visto viva Elisa, all’interno dell’auto fermatasi proprio davanti casa sua, nella notte tra sabato e domenica, intorno alla mezzanotte e trenta, a circa un chilometro dal punto in cui è deceduta. La 25enne, spiega il testimone, ha suonato il clacson ed è rimasta in macchina; lui è sceso e quando le ha chiesto se avesse bisogno di qualcosa lei ha risposto ‘scusa ho sbagliato casa’. Lo stesso testimone ha detto che dopo il colpo di clacson della ragazza aveva sentito passare un paio di auto, che poi sarebbero tornate indietro.Ha spiegato che quella è una zona frequentata da coppiette, dunque è normale il passaggio di vetture, tuttavia è un particolare di cui tenere conto.

INDISCREZIONE: “AVEVA APPUNTAMENTO MATTEO”. Ma chi cercava Elisa? Secondo un’indiscrezione riportata da “Il Giornale dell’Umbria”, che cita un testimone anonimo, la ragazza cercava un certo Matteo, a Ponte Pattoli. Tra l’altro, scrive il quotidiano, ci sarebbe un’altra versione di come sono andati i fatti quella notte. Finora si era detto che Elisa, in auto con l’amica Vanessa Coltrioli, al rientro dalla serata aveva avuto un piccolo incidente stradale nei pressi dello svincolo di Ponte Felcino, dopo il quale la studentessa, inspiegabilmente, si sarebbe allontata da sola con la Fiat Punto lasciando a piedi l’amica. Invece, sempre

secondo la ricostruzione del Giornale dell’Umbria, Elisa avrebbe “farfugliato qualcosa sulla necessità di andare a Ponte Pattoli e incontrare Matteo”, poisi sarebbe spostata al posto di guida e avrebbe messo in moto. A quel punto Vanessa avrebbe chiesto di essere accompagnata a cercare l’amica alla discoteca Red Zone. Lì giunta, un buttafuori avrebbe detto a Vanessa e ai ragazzi che l’accompagnavano di aver visto passare Elisa a bordo della Punto, con la quale aveva urtato un paletto della recinzione prima di allontanarsi. Quindi Vanessa avrebbe chiesto ai ragazzi di cercare Elisa prima a San Marco, poi al distante quartiere di Ponte Felcino. Non trovandola, si sarebbe fatta portare nell’altra frazione di Resina dove sarebbero andati a prenderla i suoi genitori.

IL “FIDANZATO” E IL BANCOMAT. Intanto, nella serata di martedì è stato risolto il caso del ragazzo, Alex Pieraccini, 28enne di origine brasiliana, residente a Firenze, che era cointestatario insieme ad Elisa di un bancomat. La carta era stata bloccata e il giovane, presentandosi nella filiale fiorentina come fidanzato di Elisa e cointestatario del conto, ha chiesto spiegazioni agli impiegati. Questi hanno allertato i carabinieri che hanno interrogato il giovane, per poi rilasciarlo una volta accertati i fatti.

ASCOLTATA VANESSA. L’amica di Elisa martedì è stata di nuovo ascoltata dagli investigatori.Alcuni punti nel suo racconto non coinciderebbero con quanto riferito da due ragazzi tunisini con cui le ragazze si erano fermate al bar a Ponte Rio. Vanessa ha raccontato che lei ed Elisa stavano andando a casa dopo aver bevuto, perchè erano stanche. Ma uno dei due ragazzi tunisini, Ahmed, ha riferito che a loro avevano invece detto che sarebbero andate nella discoteca Red Zone, locale situato ad un chilometro dal luogo di ritrovamenteo del cadavere. Il tunisino avrebbe anche detto di aver provato a contattarle subito dopo aver lasciato il bar, senza riuscirvi.

DUE CELLULARI NON SI TROVANO. Sono in corso verifiche anche sui telefoni cellulari di Elisa e Vanessa. Due erano nella Punto ritrovata impantanata nel bosco, altri due non si trovano e sono proprio quelli con cui Elisa quella notte ha chiesto aiuto al 112. Si cercare di colmare il ‘buco’ che va dal momento dell’incidente di Elisa insieme all’amica Vanessa al momento in cui la 25enne finisce nel bosco e contatta il 112.

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