Consorzio idrico, scontro in Consiglio comunale

di Angela Oliva

 De Angelis e GuarinoCESA. Vivace ed affollata la seduta del Consiglio comunale svoltasi sabato 26 febbraio.

A tener banco l’adesione al consorzio idrico “Terra di Lavoro” sul quale maggioranza e opposizione non sono arrivate ad un accordo. Dopo l’apertura da parte del presidente del Consiglio, Raffaele Bencivenga, l’Assise è entrato subito nel vivo con la lettura di una dichiarazione da parte del consigliere del Pdl Mimmo Migliaccio che, oltre a ribadire la sua appartenenza politica, ha chiesto delucidazioni in merito ad un’eventuale revoca del contratto di adesione al consorzio idrico e alla quota di partecipazione del comune di Cesa.

A replicare il sindaco Vincenzo De Angelis che ha dapprima ripercorso le tappe che hanno portato l’amministrazione comunale alla decisione di affidare la gestione del servizio idrico al consorzio “Terra di Lavoro”, poi ha annunciato la proposta di espansione della fasce di misurazione, di cui si è fatto portavoce proprio il comune di Cesa, secondo cui la prima fascia comprenderebbe tra 0 e 108 metri cubi mentre la seconda da 109 a 180 metri cubi. Il primo cittadino ha riferito che la quota partecipativa al Consorzio idrico è di 11 su 693, sottolineando che il Comune di Cesa, per un eventuale recesso, dovrebbe farsi carico dei debiti contratti a decorrere dalla data di adesione al Consorzio, ovvero ottobre 2010: “Mi preme sottolineare – haaffermato De Angelis durante il suo intervento – che il Consorzio idrico ‘Terra di Lavoro’, stando al bilancio consuntivo relativo all’anno 2008, ha chiuso con un utile di quasi 14 milioni di euro. Inoltre, l’amministrazione comunale ha deciso di procedere in tale direzione seguendo i canoni di economicità, praticità e partecipazione attiva, oltre all’applicazione di tariffe che rispettano i dettami nazionali e che sono stati esaminati dal Cipe”.

Dall’altra parte, il gruppo di minoranza, guidato da Stella Guarino, ha ribadito la volontà del Pdl di risolvere il problema del servizio idrico affidandolo ad una gestione comunale: “L’opposizione – ha affermato la Guarino – è stata da sempre sensibile al problema del servizio idrico. In particolare, abbiamo sempre chiesto una maggiore chiarezza di informazioni e, soprattutto, una verifica dell’indagine di mercato che ha portato la maggioranza alla decisione di affidare il servizio al consorzio ‘Terra di Lavoro’. Il gruppo di opposizione – ha aggiunto il capogruppo – chiede la revoca dell’affidamento al consorzio e la gestione del servizio da parte dell’ufficio Tecnico comunale al fine di giungere ad un concreto risparmio per i cittadini”. Ipotesi respinta in toto dal sindaco che, leggendo una relazione stilata dai responsabili dell’ufficio Tecnico e dell’ufficio Ragioneria, ha sottolineato l’impossibilità da parte dei dipendenti dell’ufficio tecnico di gestire il servizio idrico a causa dell’eseguità di personale a disposizione e alla legge Brunetta che prevede lo stop alle assunzioni di nuovi dipendenti fino a quando non siano ottenuti i risparmi di spesa previsti.

Unadichiarazione cheha scatenato un’accesa discussione tra i rappresentanti di maggioranza ed opposizione, con Guarino che ha accusato l’amministrazione di negare gli atti al suo gruppo e di porre in essere una politica clientelare; mentre De Angelis ha accusato la minoranza di strumentalizzare i cittadini con una campagna di istigazione e non di chiarificazione. Dopo un attimo di esitazione da parte del presidente del Consiglio comunale, e con la maggior parte dei presenti che hanno abbandonato l’aula, la discussionesi è conclusa con la votazione cha ha visto l’opposizione favorevole alla revoca dell’affidamento al Consorzio idrico e la maggioranza contraria.

A tal proposito, il segretario cittadino dell’Udc Anna Mele ha precisato: “La petizione popolare promossa dal partito che rappresento ha chiesto la revoca del contratto con il consorzio ‘Terra di Lavoro’. Solo in un successivo momento, distinto dalla consegna delle firme raccolte, consci dell’evidente mancanza di volontà politica di rescissione del contratto, abbiamo chiesto un adeguamento delle tariffe e un aumento delle fasce di misurazione. Per cui – ha sottolineato la Mele – se ci fossero stati dei problemi con le firme, come ha affermato il presidente Bencivenga, il Consiglio comunale non doveva essere convocato. Il mio rammarico è che si è tentato di travisare la finalità della petizione popolare promossa dall’Udc per confondere la cittadinanza e far passare la lettera protocollata distintamente come scopo della petizione”.

La seduta si è conclusa con la richiesta da parte del Pdl di maggiore vigilanza sulla mensa scolastica e di convocare i rappresentanti della commissione mensa alla prossima seduta del Consiglio.

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