CASERTA. Il candidato sindaco del centrosinistra, Carlo Marino, rilancia il Parco Urbano dei Colli Tifatini in un nuovo post sul suo blog www.carlomarino.it, denunciando i ritardi nella realizzazione del progetto.
La difesa del territorio e dellambiente a Caserta scrive passa per listituzione del Parco Urbano dei Colli Tifatini. Lidea fu lanciata da Legambiente esattamente 10 anni fa, nel 2001, quando lassociazione ambientalista, insieme ad altre realtà, propose al Comune di Caserta ladozione di una proposta di legge regionale in materia di cave, con lobiettivo di istituire il parco, che fu pure approvata dalla giunta. Da allora, per tutto questo tempo, nonostante qualche apprezzabile sforzo, la politica non è riuscita a fare sintesi su questo progetto che considero strategico per la tutela della nostra città. Il parco che non cè è lemblema di una politica che non decide, che resta nel limbo delle buone intenzioni. La nostra parola dordine invece è concretezza, accanto ad efficacia.
Il ruolo del Comune di Caserta non ha brillato per incisività, secondo il candidato sindaco: La Provincia diede il suo fattivo contributo. Il Parco doveva comprendere i Comuni di Caserta, Casagiove, Capua, Castelmorrone, Caiazzo, Maddaloni, Valle di Maddaloni. ma il Consiglio comunale di Caserta non è mai riuscito ad approvare la delibera relativa al bando regionale per listituzione del parco urbano. Fu pure discussa nel dicembre 2006, ma poi ritirata. Veniva chiesta la perimetrazione dellarea da destinare a parco, cioè indicarne i confini. Gli altri Comuni coinvolti ci riuscirono, Caserta no (neppure Maddaloni in verità). E così i fondi comunitari hanno preso altra direzione e non si sono sfruttate le opportunità della Legge regionale 17/2003.
Ma Marino guarda avanti e individua un percorso in due fasi per portare a compimento il progetto: Dobbiamo procedere a piccoli passi. Il primo obiettivo è di recuperare il lavoro svolto, riprendere liter, integrarlo e realizzare prima il Parco urbano dellarea collinare di Caserta, un parco che difenda la nostra fascia pedemontana sotto il profilo ambientale dalle speculazioni. Un parco che recuperi i vecchi sentieri di collina e della cintura antica della città, in particolare il percorso dello storico Acquedotto Carolino, riqualificati con opere di riforestazione, con la realizzazione di orti botanici e il recupero delle antiche tradizioni agricole di quellarea così ricca di storia. Poi il secondo passo: farci promotori come città-guida di una forte azione politica per verificare se cè una nuova disponibilità dei Comuni già interessati, quelli dellarea del monte Tifata, a realizzare insieme il progetto di un parco più ampio, appunto il Parco urbano dei Colli Tifatini.
Infine, per quanto riguarda i fondi, cè ancora la possibilità scrive Marino di fronte a un progetto chiaro, di intercettare i fondi comunitari attraverso lintervento della Regione, aggiungendo a quelli europei le risorse che Provincia e ministero dellAmbiente hanno già a disposizione proprio per progetti di riforestazione. Abbiamo il dovere di provarci con una nuova consapevolezza e più incisività, che può derivare solo dallavvio di quel cammino nuovo che stiamo compiendo insieme.