30 famiglie rumene rischiano di perdere la casa

di Redazione

Carmine AntropoliCAPUA. Nella mattinata di giovedì 17 febbraio una delegazione dei cittadini rumeni, che abitano nell’ex campo profughi di Capua, sono stati ricevuti dal sindaco Carmine Antropoli per esporre lo stato di disagio delle loro famiglie a seguito della decisione di abbattere le palazzine in cui loro risiedono da diversi anni.

Infatti, all’interno dell’ex campo profughi di Capua vi sono diversi fabbricati abitati da cittadini polacchi, italiani e rumeni. L’Amministrazione Comunale ha previsto la bonifica dell’area, anche mediante la demolizione di alcuni fabbricati, in particolar modo di quelli abitati dai rumeni. Sono circa trenta le famiglie che abitano tali strutture e che rischiano, in caso di demolizione, di rimanere senza casa, in quanto l’amministrazione non ha programmato una soluzione abitativa alternativa per le famiglie sgomberate.

Evidente e comprensibile, allora, è la preoccupazione dei rumeni, i quali con bambini al seguito si troverebbero per strada nell’attesa di trovare una sistemazione. Da tempo i rumeni tentano di interloquire con l’ente comunale al fine di poter esporre proposte e soluzioni. Tra le proposte vi è quella di regolarizzare la posizione abitativa consentendo loro di eseguire direttamente i lavori di ristrutturazione, per poi stabilire anche un canone di locazione che entrerebbe nelle casse comunali.

Le palazzine in questione, infatti, certamente non possono considerarsi in buono stato, essendo necessari interventi di adeguamento e manutenzione. Tuttavia non sono strutture pericolanti, anzi molto solide, costruite in cemento armato. Pertanto, si potrebbe addirittura ipotizzare che il costo per una eventuale ristrutturazione potrebbe essere inferiore rispetto alla demolizione.

Gli abitanti del campo sono alla ricerca di case all’esterno, cosa non certamente facile considerati i pregiudizi della collettività nei confronti dei rumeni e le esigue risorse economiche a disposizione. Nell’incontro che si è avuto il Sindaco, pur confermando la necessità di procedere alla bonifica del campo, è tuttavia apparso disponibile a trovare una soluzione condivisa.

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