Ucciso da proiettile a Capodanno: si attende ancora giustizia

di Redazione

 NAPOLI. Ad oltre un mese dall’uccisione di Carmine Cannillo, 39 anni, morto la notte di San Silvestro a Crispano (Napoli) perché colpito da una pallottola vagante mentre stava festeggiando con alcuni amici l’arrivo del nuovo, non è stata ancora fatta pienamente luce sulla vicenda.

E’ quanto denuncia in una lettera indirizzata al segretario del Psi, Riccardo Nencini, il capogruppo del Psi al Comune di Frattamaggiore, Enzo Fausto. Cannillo, come scrive Fausto, è mortoperché “colpito da una pallottola vagante esplosa daun ignoto idiota che, anziché stappare spumante per l’avvento del nuovo anno, ha preferito impugnare un’arma da fuoco spezzando, in tal modo, la vita di una famiglia per bene e gettando nello sconforto un’intera comunità. Carmine, un lavoratore pendolare che, per rimanere accanto alla sua famiglia, tutti i giorni si alzava alle tre del mattino per recarsi a lavoro a Latina presso un’industria per la lavorazione delle carni rincasando alle nove di sera, ha lasciato una moglie disoccupata e tre figli rispettivamente di 16, 14 e 12 anni, con un mutuo da pagare”.

“Ai funerali, tenutisi tre giorni dopo il tragico evento, abbiamo assistito al silenzio ‘assordante’ dello Stato: tranne la nostra segreteria provinciale e quella regionale dei Verdi, nessuna istituzione politica ha presenziato alla cerimonia funebre né alcun sostegno è stato garantito alla famiglia. Come è possibile una situazione del genere?”, aggiunge Fausto.”Morte assurda resa tale da un ancora più assurdo silenzio mediatico e dalla mancata solidarietà delle istituzioni. Fosse accaduto ad Ivrea o a Cuneo – conclude –il fatto avrebbe avuto una risonanza mediatica sicuramente diversa. Sembra che a Napoli, invece, ciò possa accadere senza smuovere le coscienze”.

Cannillo, sposato e padre di due ragazzi, manovale, originario di Frattaminore ma che viveva ad Orta di Atella, cittadina del casertano distante pochi chilometri da quella napoletana di Crispano, dovesi è consumata la tragedia, durante la serata del 31 dicembre si era recato con la famiglia a casa di un amico, un condominio di via Limitone,per festeggiare il nuovo anno. Qualche minuto dopo la mezzanotte, Cannillo e l’amico scendevano nel cortile della palazzina per assistere ai fuochi d’artificio. All’improvviso il 39enne si accasciava a terra: era stato colpito da una pallottola vagante alla scapola sinistra. L’amico lo caricava in auto per portarlo in ospedale, durante il tragitto incontrava un’ambulanza del 118, che lo trasportava al “San Giovanni Di Dio” di Frattamaggiore dove però i medici non potevano far altro che constatarne il decesso. Per gli inquirenti vi sarebbero alcuni sospettati, appartenenti alle forze dell’ordine, che abitano in zona, e anche un’altra persona incensurata resasi irreperibile. La vittima era il fratello di Vito Cannillo, segretario del Pse di Frattaminore ed ex assessore.

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