Professore morto in clinica: indagati quattro medici

di Nicola Rosselli

 AVERSA. Quattro avvisi di garanzia. Mentre si è ancora in attesa dei risultati dell’autopsia che sarà effettuata in giornata, prosegue l’inchiesta aperta dai magistrati della procura della repubblica di Santa Maria Capua Vetere …

… in relazione alla morte, avvenuta a poco meno di 48 ore da un intervento di prolasso rettale, del docente di educazione fisica di 45 anni, L.C., venerdì scorso, quando il paziente stava per essere dimesso dalla struttura sanitaria privata di Aversa “Villa Fiorita”.

Nella mattinata di lunedì i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Aversa che, agli ordini del capitano Domenico Forte, stanno conducendo le indagini relative al decesso, su disposizione dei giudici sammaritani, hanno notificato quattro avvisi di garanzia, con la temporanea imputazione di omicidio colposo, ai quattro sanitari presenti al momento dell’intervento: il chirurgo, l’aiuto chirurgo, l’anestesista e il medico di guardia. Si tratta, in realtà, almeno per il momento, di un atto dovuto a fronte di quanto è avvenuto. La posizione processuale dei sanitari potrà essere chiarita solo dopo i risultati dell’autopsia che, come già anticipato, potrebbe essere effettuata martedì presso l’istituto di medicina legale di Caserta, dove la salma era stata trasferita proprio su disposizione della magistratura sammaritana. Non è, comunque, da escludere un eventuale rinvio se qualcuno degli imputati dovesse chiedere di consentire la presenza alle operazioni anche periti di parte.

La vicenda ha avuto inizio il 25 gennaio scorso con il ricovero di L.C., sposato e padre di due figli, presso la nota casa di cura di via Filippo Saporito. Il docente originario di Mugnano di Napoli, il giorno successivo al ricovero, il 26 gennaio, era stato sottoposto ad un banale intervento chirurgico di prolasso rettale dalla equipe di chirurgia generale della struttura sanitaria aversana. Nel decorso post operatorio nessuna criticità ad eccezione di un picco pressorio, nel pomeriggio del giorno successivo. Il 27 gennaio, trattato farmacologicamente con successo. Nella mattinata di venerdì scorso, il paziente era pronto per essere dimesso, quando, poco prima delle 8, le sue condizioni si sono improvvisamente e repentinamente aggravate. Ha avuto problemi respiratori. I sanitari in servizio hanno intuito che la situazione stava precipitando e ne hanno disposto il trasferimento in sala operatoria, dove i medici presenti hanno tentato il possibile per salvarlo, ma, purtroppo, senza successo.

Da parte sua, immediatamente dopo l’incidente, l’amministratore delegato della società che gestisce la clinica, Maurizio Falco, aveva dichiarato di aver nominato una commissione interna composta da medici non dipendenti della clinica, composta da un’anestesista, un chirurgo generale, un chirurgo vascolare ed un medico legale al fine di far piena luce sull’accaduto, aggiungendo di confidare nell’operato della magistratura e di essere totalmente a disposizione di quest’ultima al fine di agevolare in tutti i modi possibili l’accertamento della verità. La famiglia, al momento, rimane chiusa nel proprio dolore e, prima di pronunziarsi ufficialmente, intende attendere i risultati della autopsia.

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