Professore morto in clinica, autopsia: “Un infarto”

di Nicola Rosselli

Luigi CantaAVERSA. Infarto massivo del miocardio. Sarebbe questa la causa del decesso di Luigi Canta, il 45enne docente di educazione fisica in un istituto di Aversa, morto in clinica due giorni dopo un banale intervento di prolasso rettale, lo scorso 28 gennaio.

I risultati dell’autopsia, eseguita mercoledì, presso l’istituto di medicina legale di Caserta, non sono ancora ufficiali, ma la casa di cura “Villa Fiorita” ha emesso un comunicato nel quale, tra l’altro, si legge che “è stato riscontrato che il paziente è stato colpito da morte cardiaca improvvisa. Si è rilevato, infatti, che il cuore dello stesso era flaccido e dilatato, quindi, probabilmente, già affetto da cardiomiopatia dilatativa. E’ stato altresì riscontrato che non vi è stato nessun danno derivante dall’intervento chirurgico, tecnicamente ineccepibile con una perfetta sutura in situ e senza nessuna presenza di sanguinamento”.

Di conseguenza, sarebbe ragionevole ritenere che nessun nesso può esistere tra l’intervento chirurgico e il decesso. Al momento, comunque, in attesa dell’ufficializzazione dei risultati dell’esame autoptico, sono ancora indagati quattro sanitari della struttura normanna: il chirurgo che ha eseguito l’operazione, l’aiuto, l’anestesista e il medico di guardia. In giornata, salvo ulteriori complicazioni, la salma dovrebbe essere restituita ai familiari del docente per la celebrazione dei funerali.

Da parte sua, il legale rappresentante della casa di cura Villa Fiorita, Maurizio Falco, ha concluso affermando: “Rimane comunque un incolmabile vuoto causato dalla perdita di un amico trentennale. Esprimo ai familiari, il più sentito cordoglio anche a nome, del personale medico e paramedico della Clinica Villa Fiorita di Aversa”.

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