San Marco, Grieco contro l’ex collega alle Finanze

di Redazione

Alessandro GriecoSAN MARCO EV. “La linea è tracciata: dal Partito Democratico arriverà una battaglia decisa contro gli affaristi e i saltimbanchi. Io stesso come segretario del Partito, come ex assessore e come cittadino, …

… sono pronto a scendere in campo personalmente e a ricandidarmi al fianco di Gabriele Zitiello, contro un modo di fare politica che è lontano, anzi lontanissimo, da noi e dalla nostra idea di Politica e Amministrazione”.

Alessandro Grieco, segretario cittadino del Partito Democratico di San Marco, è chiaro e non la manda a dire: “Se alcuni iscritti del Partito non dovessero condividere questa impostazione o dovessero, per motivi familiari e personali, seguire scelte diverse legate a persone e a personaggi che con il Pd non hanno più nulla a che fare, pazienza. Il Pd è un partito forte e in crescita: chi va via, non lascia il vuoto. Una cosa, poi, mi preme aggiungere anche da ex amministratore: trovo ridicolo che qualcuno, un giorno vanti le cose fatte dall’Amministrazione come se l’avesse fatto da solo, e un altro giorno cerchi di buttare ombre e sospetti. Piuttosto che accanirsi ancora in maniera ridicola e patologica sulla portavoce e sul suo lavoro, andassero a rivedere altro, a cominciare quanto è costato alle casse comunali l’ex assessore alle finanze. Gli amministratori che hanno un lavoro dipendente possono chiedere permessi alla loro azienda per svolgere il ruolo istituzionale, ma poi questi permessi vengono rimborsati alle aziende dal Comune. Quanti permessi ha chiesto l’ex assessore alle finanze? E quanto è costato? Se un amministratore decide di trasferirsi al Comune a giornate intere, non deve certo farlo a spese dei cittadini, costando quasi quanto un mega dirigente, senza averne i titoli. Facciamo il raffronto tra me e lui; anche io sono un dipendente di una fabbrica, e sono stato sempre presente al Comune per svolgere il mio compito di assessore. Ma non l’ho fatto certo a discapito dei cittadini. Adesso i conti li cominciamo a chiedere noi”.

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