Giovani Democratici contro ampliamento Cava Vittoria

di Redazione

Marco Villano MADDALONI. “Se la situazione non può essere considerata palese, il dubbio però permane legittimamente. Con il decreto dirigenziale del 22.12.2010, n.1292 il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, sembra sancire definitivamente l’accordo tra politica e poteri forti in una terra ormai abbandonata ad un destino sconfortante”.

Lo affermano, in una nota, Marco Villano (nella foto), segretario provinciale dei Giovani Democratici di Caserta, e Giovanni Esposito, coordinatore del circolo Gd di Maddaloni. “Grazie alla decisione della Giunta Regionale, – continuano – Caltagirone potrà tirare un respiro di sollievo e sperare che nulla più possa contrastare il tanto agognato ampliamento della Cava Vittoria per il proseguimento dei lavori di estrazione dello stabilimento Cementir di Maddaloni. Inoltre è evidente la serie di contraddizioni che affligge il già tanto discusso caso Cementir: con questa infelice decisione si contrasta definitivamente la conclusione dei lavori e l’apertura del policlinico, che dovrà sorgere proprio nelle vicinanze dell’area dove insisteranno i lavori di estrazione. I lavori per il policlinico casertano hanno avuto inizio grazie ad un parere favorevole di valutazione d’impatto ambientale condizionato all’obbligo di delocalizzazione di cave e cementifici, e l’ampliamento non solo bloccherà una palese occasione di sviluppo occupazionale , ma recherà un danno erariale ai cittadini casertani di ben 40 milioni di euro, i soldi che sono stati spesi fino ad ora per la costruzione di un’ennesima cattedrale nel deserto”.

“I Giovani Democratici di Maddaloni, – prosegue la nota – supportati costantemente da tutti i ragazzi della Federazione Provinciale, si schierano, coscienti delle difficoltà, al fianco dei comitati civici e dei cittadini che da tempo si battono per il riconoscimento e la tutela del diritto alla salute e per un’ennesima occasione di sviluppo territoriale che sembra inesorabilmente allontanarsi. I mezzi sono tanti, dalla raccolta firme per la presentazione di una legge sulla delocalizzazione delle industrie insalubri, alla protesta pacifica, fino ad arrivare all’istituzione del Registro dei Tumori, essenziale strumento per capire l’entità del nesso tra la presenza delle cave e il tasso sempre più elevato di mortalità nell’area compresa tra Caserta e Maddaloni. Tutto in palese contraddizione con quello che ormai, in provincia di Caserta e non solo, è diventato , grazie ad una brillante definizione, il ‘partito dei cavaioli e delle discariche’, il Pdl”.

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