Cave, audizione dei comitati in Regione

di Redazione

Nicola Caputo MADDALONI. Sono stati ascoltati dalla prima Commissione speciale della Regione Campania Giovanna Maietta, presidente dell’associazione “Caserta Bene Comune”, e l’avvocato Luigi Adinolfi, legale delle associazioni e comitati civici casertani.

La “Commissione speciale per la trasparenza, per il controllo delle attività della Regione e degli enti collegati e dell’utilizzo di tutti i fondi”, presieduta dall’onorevole Nicola Caputo (nella foto), dovrà fare chiarezza sul parere favorevole all’ampliamento della Cava Cementir rilasciato il 3 gennaio scorso dalla Regione Campania all’azienda di Caltagirone che da mezzo secolo insiste tra i comuni di Caserta e Maddaloni.

Presenti all’audizione, oltre a Maietta e Adinolfi, anche i rappresentanti dei comitati civici di Maddaloni, Michele Venturino e Antonio Cuomo che con l’associazione “Civitas è” di Alessandro Cioffi, l’associazione “Terra Nostra” di Pasquale Costagliola e i comitati civici di Caserta hanno sottoscritto un documento consegnato dopo l’audizione. Dopo l’intervento dei rappresentanti cittadini, il presidente della Commissione ha riferito che agirà con tempestività per chiedere l’eventuale revoca del decreto di autorizzazione alla prosecuzione dell’attività estrattiva della Cementir, interpellerà gli assessori Eduardo Cosenza e Giovanni Romano e il governo regionale.

“L’audizione – dichiara Giovanna Maietta – ha soprattutto sottolineato la discordanza tra la relazione istruttoria del tavolo tecnico cave I e la commissione di valutazione impatto ambientale ambedue chiamati a decidere sul parere di compatibilità, il primo in 25 pagine dissente motivatamente dal concedere l’ampliamento della cava, la seconda immotivatamente e escludendo l’istruttoria tecnica, rilascia parere favorevole basato su controdeduzioni immediate e verbali dell’azienda e con l’unica prescrizione di accordo tra la Cementir l’amministrazione comunale di Maddaloni per la compensazione economica. Inoltre si rileva un’altra grave contraddizione tra l’attuale parere favorevole regionale rilasciato all’azienda di Caltagirone e quello che lo stesso ente diede alla costruzione del policlinico condizionato dalla chiusura di cave e cementifici incompatibili con la struttura sanitaria”.

I Comitati civici e le associazioni intanto attraverso lo studio Adinolfi stanno organizzando il ricorso al tribunale amministrativo di Napoli avverso al parere regionale.

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