23enne arrestato per rapina e violenza privata

di Redazione

carabinieri MADDALONI. I carabinieri della stazione di Maddaloni nel corso della mattinata, a conclusione di un’attività d’indagine, hanno arrestato Luca Pascale, 23enne di Maddaloni, con le accuse di rapina e violenza privata.

Nell’ottobre scorso il giovane si era reso protagonista di due episodi di rapina in cui aveva costretto due giovani coetanei maddalonesi ad accompagnarlo in provincia di Napoli ad acquistare della droga, sottraendo loroanche un costoso cellulare e 50 euro per pagare lo stupefacente, dopodiché si era fatto riaccompagnare a Maddaloni e li aveva minacciati per non dire nulla dell’accaduto. Un primo caso si era verificato in una notte di metà ottobre, quando Pascale aveva avvicinato un altro ragazzo in centro per chiedergli un passaggio. Il giovane si era dapprima rifiutato, ma Pascale aveva reagito con minacce e prendendolo a schiaffi, costringendolo così ad accompagnarlo prima a Caivano e poi a Melito di Napoli. Pascale gli aveva chiesto anche dei soldi ma, poiché il giovane non ne aveva, si era fatto consegnare il suo cellulare Apple I-phone e, giunti a Caivano, aveva barattato il telefono da 600 euro con una dose di droga da meno di 50 euro. È seguito poi il viaggio di ritorno a Maddaloni, con altre minacce di ritorsioni nel caso in cui la vittima avesse denunciato l’evento; però il giovane ha giustamente denunciato l’accaduto ai carabinieri di Maddaloni che, dopo breve tempo, sono riusciti aidentificare Pascale come responsabile della rapina, denunciandolo all’autorità giudiziaria.

Un secondo episodio si era verificato, sempre di notte e con modalità analoghe, verso la fine di ottobre. Pascale aveva chiesto a un altro giovane coetaneo maddalonese prima un passaggio e poi dei soldi. La vittima, intimorita dalla possibilità di una sua reazione violenta, aveva ceduto alle richieste senza opporre alcuna resistenza, accompagnando Pascale a Secondigliano e consegnandogli 50 euro, usate anche in questo caso per l’acquisto di una dose di droga. Il ragazzo si era allontanato dal gruppo dei suoi amici dicendo che sarebbe tornato subito dopo; pertanto, essendo trascorso molto tempo, la fidanzata aveva allertato i Carabinieri di Maddaloni. La centrale operativa del 112 aveva anche provato a contattare il giovane che, però, aveva ripetutamente respinto le telefonate. Le sue ricerche si erano poi protratte per tutta la notte, senza fortuna, tuttavia il giorno successivo il giovane è stato rintracciato dai Carabinieri che lo hanno interrogato sull’accaduto. Il giovane non hainteso sporgere alcuna denuncia di rapina, però, messo alle strette dai militari, non ha potuto evitare di raccontare cosa gli era successo. I carabinieri, appresa la vicenda, hanno eseguito ulteriori accertamenti per individuare il responsabile dei fatti, identificandolo anche in questa occasione in Pascale. Alla luce dei due eventi ricostruiti, la stazione carabinieri di Maddaloni ha chiesto l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare a carico di Pascale con le accuse di duplice rapina con sequestro di persona. L’autorità giudiziaria ha rimodulato le accuse a carico di Pascale, incriminandolo per i reati di rapina e violenza privata solo per il primo episodio appena narrato, poiché nel secondo caso aveva chiesto un passaggio e dei soldi ma liaveva ottenuti senza esercitare alcuna violenza o minaccia, visto che il giovane glieli aveva dati spontaneamente perché spaventato; comunque i giudici hannoconcordato sulla necessità di emettere un provvedimento cautelare a carico del giovane, pertanto i carabinieri lo hanno sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione, a Maddaloni, nel quartiere dei Formali.

Tempo fa i quotidiani avevano riportato la notizia che sul social network facebook alcuni giovani di Maddaloni avevano commentato episodi del genere. All’epoca era stata presentata solo una denuncia e Pascale era stato già individuato quale responsabile; tuttavia da allora nessun’altra denuncia è stata presentata ai carabinieri. Pertanto, nel caso si fossero verificati altri episodi del genere, le vittime potrebbero liberamente contattare i carabinieri di Maddaloni per sporgere denuncia, approfittando anche del fatto che Pascale è ristretto ai domiciliari. Questo caso è l’ennesima dimostrazione che denunciare i reati e collaborare con le forze dell’ordine consente concretamente di risolvere i problemi e migliorare la sicurezza, mentre parlarne con gli amici oppure su facebook serve solo ad alzare polveroni inutili.

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