Stabilizzazione Lsu, “La Bussola” sollecita l’amministrazione

di Redazione

 LUSCIANO. La Regione Campania da tempo ha sollecitato gli Enti a promuovere gli atti necessari alla stabilizzazione dei lavori socialmente utili, confermando la disponibilità di un contributo regionale per ogni assunzione.

Sbloccati sia i fondi a copertura delle prestazioni socialmente utili (6mila persone), che le risorse per la stabilizzazione dei lavoratori in forza ai Comuni (oltre 5500). Questo è il risultato di due convenzioni (una per oltre 46 milioni di euro, l’altra per circa 50 milioni, di cui 27 destinati alle stabilizzazioni) firmate dall’assessore regionale al Lavoro, Severino Nappi.

Sulla questione interviene il segretario dell’associazione “La Bussola”, Luciano Abate, che esorta l’amministrazione comunale a lavorare nella direzione di stabilizzare gli Lsu: “Elogiamo l’impegno e la responsabilità della Regione Campania che ha saputo organizzare una politica economica attiva nel mercato del lavoro, per risolvere una questione difficile e propositiva a procedere rapidamente per dare corso a una stabilizzazione ‘produttiva’ degli Lsu. Vista la carenza di personale in vari settori e le difficoltà di nuove assunzioni a causa di una legge di stabilizzazione e quindi causando difficoltà ai capi settore di raggiungere gli obiettivi programmati, ove mai questi siano stati raggiunti, senza poter contare sull’apporto indispensabile dei dipendenti comunali. Possiamo dire – continua Abate – che i nostri Lsu di Lusciano li vediamo impegnati nel loro operato e negli incarichi e compiti di una certa delicatezza e responsabilità, dalla cura del verde, alle strade, da impieghi di ‘urgenza’ alla viabilità, non dimenticando che alcuni di loro sono impegnati presso gli uffici amministrativi. Quindi, sensibilizziamo la politica luscianese ad attivarsi immediatamente ad un confronto per definire la situazione e poter dare opportunità ad una classe già ‘debole’ e talvolta parte integrante di un’organizzazione lavorativa non ben definita e oltremodo sottopagata rispetto alle attività che svolgono. Si ‘offra’ loro un contratto di lavoro a tempo indeterminato”.

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