Yara, lettera anonima: “E’ nel cantiere di Mapello”

di Redazione

Yara BERGAMO. “Yaraè nel cantiere Mapello. Ho paura”. E’ scritto in una lettera anonima giunta alla redazione dell’Eco di Bergamo. La busta, consegnata alla polizia scientifica, porta il timbro di “Milano Borromeo”.

Il testo è riportato con lettere ritagliate da riviste, su un cartoncino nero formato A5. Un classico metodo utilizzato da chi non vuoel farsi rintracciare. E’ l’ennesima segnalazione anonima, stavolta cartacea, dopo numerose telefonate,giunta fin dai primi giorni della scomparsa della ragazzina.

L’attenzione, dunque, torna sul cantiere di Mapello, situato a pochi chilometri dall’abitazione della tredicenne. Il timbro “Milano Borromeo” sulla busta recapitata alla redazione cronaca del quotidiano bergamasco, non sta a significare chesia stata spedita dal capoluogo lombardo poichè si tratta di un centro di smistamento dove finiscono anche lettereda e per Bergamo.

UN UOMO: “TENTARONO DI RAPIRE MIA FIGLIA IL GIORNO PRIMA”. Dopo quella di Enrico Tironi, ritenuta poco credibile (la localizzazione del suo cellulare non proverebbe che il ragazzo fosse presente nella zona al momento in cui dice di aver visto yara con due uomini), venerdì è arrivata un’altra testimonianza: un uomo di Brembate dice che la figlia di 11 anni sfuggì al rapimento il giorno prima della scomparsa di Yara Gambirasio. Una testimonianza inedita, rilasciata venerdì sera,su Rete4, nel corso della trasmissione “Quarto Grado”, che rafforzerebbe l’ipotesi di presunti molestatori minorenni attivi nella zona. Torna nuovamenteprotagonista un furgoncino, simile a quello di cui si era parlato all’indomani della scomparsa della tredicenne. L’uomo ha raccontato che sua figlia, nella serata del 25 novembre, stava rientrando a casa e ha avuto la netta impressione di essere seguita da un furgone. La ragazzina era rientrata a casa molto spaventata. “Mia figlia non sa come fosse il furgoncino. – ha dichiarato il papà – Le sembra di ricordare che avesse un cassone, forse ha visto un uomo, ma non ha saputo descriverlo. Quando il giorno dopo abbiamo saputo della scomparsa di Yara, abbiamo preso un grande spavento…”. Il testimone ha comunque ribadito più volte di aver già parlato con gli inquirenti, non appena ha saputo della scomparsa di Yara.

I GENITORI NON ESCLUDONO NUOVO APPELLO. Il padre di Yara, Fulvio Gambirasio, smentisce un secondo appello per la liberazione della figlia ma non si sente di escludere del tutto una simile opzione in futuro. A News Mediaset dice: “Abbiamo ancora la speranza di avere dei riscontri al primo appelloche abbiamo rivolto a chi tiene in ostaggio nostra figlia”.

RICERCHE. Nonostante la neve ed il gelo,continuano le ricerche con l’ausilio diunità cinofile. Il Telefono azzurro ha attivato il 116.000 per Yara,numero telefonico gestito per i bambini scomparsi. I carabinieri stanno ispezionando la zona ex coloniaelioterapica di Brembate Sopra utilizzando il georadar,uno strumento dei Ros che consente di rilevare la presenza di eventuali anomalie fino a 12 metri di profondità. Il georadarè stato utilizzato finora soprattutto nelle gettate di cemento del cantiere del centro commerciale di Mapello da quarantagiorni al centro delle indagini, ma senza risultato. Al momento viene smentita la voce che le ricerche possano interrompersi, anche se non è da escludere che nei prossimi giorni, in occasione di un incontro in prefettura tra forze dell’ordine, volontari e il sindaco di Brembate per fare il punto della situazione, si possa concordare una data per lo stop.Finora sono stati impegnaticinquemila uomini su un’area di 200 chilometri quadrati.

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