Strage di Urago Mella, preso in Spagna il latitante Salvatore Marino

di Redazione

da sin. Vito e Salvatore MarinoTENERIFE.Il latitante Salvatore Marino, 50 anni, nipote del boss mafioso Girolamo Marino di Paceco (Trapani), e condannato all’ergastolo, è stato arrestato sull’isola spagnola di Tenerife.

A catturarlo gli uomini della squadra mobile di Napoli e dello Sco, in collaborazione con le autorità spagnole e l’Interpol. Si trovava all’interno di un residence. E’ stato localizzato grazie alla segnalazione di un agente della polizia penitenziaria, in vacanza nell’isola, che lo ha riconosciuto allertando subito le autorità italiane.

Marino è considerato l’autore del triplice omicidio avvenuto aBrescia, in viaZuaboni,nel quartiere di Urago Mella, il 28 agosto del2006 quandoAngelo Cottarelli, la moglie Marzenna Topor e il figlio 17enneLuca furono uccisi a colpi di pistola e poi sgozzati con un coltello. La mattanza fu compiuta da Salvatore Marino insieme al cugino Vito, 44 anni, imprenditore vitivinicolo figlio del boss Girolamo (detto Mommo ‘u nanu) e attualmente latitante.Vito Marino avrebbe preteso da Cottarelli la restituzione di ingenti somme di denaro frutto di contributi illeciti percepiti nel settore vitivinicolo. Una truffa per milioni di euro ai danni della Regione e dell’Unione Europea.I due cugini sono stati condannati all’ergastolo dalla Corte d’appello di Brescia, dopo essere stati assolti in primo grado. L’arrestodi Salvatore Marino è stato eseguito attraverso una rogatoria internazionale autorizzata dalla Procura generale di Brescia, che aveva emesso un ordine custodia cautelare in seguito alla condanna all’ergastolo emessa dalla Corte d’Appello il 7 giugno scorso.

Nella vicenda è coinvolto anche il faccendiere triestino Dino Grusovin, 55 anni, che avrebbe accompagnato i cugini Marino, giunti in aereo da Trapani a Milano, a casa di Cottarelli, anche se non avrebbe assistito alla strage in prima persona. Assolto in primo grado, nel processo di appello Grusovin “collaborò”con una testimonianza.Ma dal dicembre 2009 si è reso latitante: se sarà rintracciato dalla polizia dovrà affrontare il processo d’ appello.

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