Sarah, Sabrina resta in carcere. Spunta ipotesi omicidio premeditato

di Redazione

Sabrina Misseri TARANTO. I giudici del tribunale diTaranto hanno respinto il ricordo dei difensori di Sabrina Misseri che chiedevano la scarcerazione della 22enne accusata, insieme al padre Michele, dell’omicidio della cugina Sarah Scazzi.

Gli avvocati della giovane hanno sottoposto all’esame dei magistrati (presidente Alessandro de Tomasi, giudici Massimo De Michele, che è anche relatore, e Benedetto Rubertole) le ultime, discusse,lettere con cui Misseri scagionerebbe la figlia. Ma, secondo i giudici, sussistono le esigenze di custodia cautelare perché c’è una “mistificazione della realtà posta in essere da Sabrina e da alcuni familiari”.

Un passo delle motivazioni dice che nelle indagini sull’omicidio di Sarah “è posta in essere un’abile, disinvolta e costante attività di depistaggio non solo da Sabrina ma anche da Cosima Serrano (la madre, ndr)”.Su Misseri vi sarebbe “una continua pressione psicologica esercitata dai familiari per modificare il racconto”. Tra l’altro, e questa è la novità, si ritiene che potrebbe esserci stata una pianificazione del delitto.Un’ipotesi, dunquediomicidio premeditato, che non è una certezza, anche se, per i giudici, ne uscirebbe rafforzata dalla documentazione esaminata.

Già lo scorso 12 novembre il tribunale del Riesame, composto dallo stesso collegio giudicante,aveva respinto la richiesta di revoca della carcerazione emessa dal gip Rosati, per i quale esiste, da parte di Sabrina, detenuta dal 15 ottobre,”il pericolo di fuga e quello della compromissione delle indagini”, oltre al “pericolo di reiterazione, se non del reato di omicidio, quanto meno di gravi delitti a componente comunque violenta”.

Ora i legali della ragazza aspettano sia la richiesta di un incidente probatorio sulle lettere di Misseri, presentata al gip Rosati, sia la decisione della Corte di Cassazione contro quella del Tribunale del Riesame che aveva confermato la misura carceraria.

Intanto, gli inquirenti contano di concludere le indagini preliminari entro il prossimo marzo, per poiandarea processo. Tuttavia, non si potràchiedereil giudizio con rito immediato poiché sono trascorsi i 90 giorni, a decorrere dall’arresto di Sabrina, previsti dalla normativa.

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