Ruby, opposizione: “Berlusconi si dimetta”. Fini: “Cosa ha da divertirsi?”

di Redazione

BerlusconiROMA. “L’unico che trova qualcosa di divertente è il presidente del Consiglio, francamente non so cosa ci sia da divertirsi”.

Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, commenta così le ultime dichiarazioni del presidente del Consiglio sulla vicenda Ruby. “Gli italiani sono sconcertati per la gravità delle accuse. – ha aggiunto – È legittimo essere preoccupati, soprattutto per il buon nome dell’Italia nel mondo”. Un tema, quest’ultimo, su cui è intervenuto anche il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini: “Credo che in questo momento il Paese sia in grandissima difficoltà, c’è un discredito internazionale che è sotto gli occhi di tutti”. Per l’esponente centrista “il modo migliore più decoroso e più dignitoso che ha il capo del governo è di rispondere ai giudici. Se queste imputazioni sono finte si deve scoprire che sono finte. Ma, se le cose stanno diversamente, è chiaro che la cosa che deve fare glielo suggerisce il buon senso, non è che glielo dobbiamo dire noi”. Il riferimento è chiaramente al passo indietro che Berlusconi ha tuttavia confermato di non voler fare.

VIETTI (CSM): “GRAVI ACCUSE CONTRO GIUDICI”.Intanto, il vicepresidente del Csm, Michele Vietti, ha commentato le accuse rivolte da Berlusconi ai pm di Milano che indagano su di lui: “Usare espressioni come sovvertimento dell’ordine democratico – ha detto Vietti – è tanto grave quanto infondato”. Ai giornalisti che gli chiedevano se si può palare di uno scontro con la magistratura, Vietti ha risposto: “Noi non vogliamo fare nessuno scontro con nessuno. La magistratura risponde con le regole che il Csm si è dato”. E ricordando che il Csm sta per discutere la pratica a tutela del pm di Milano, Fabio De Pasquale, Vietti ha fatto presente che “in questo contesto sarà possibile far valere le buone ragioni che sconsigliano in qualunque occasione ogni iniziativa di delegittimazione dell’ordine giudiziario, che è il presidio di legalità del Paese”.

GIUNTA RIMANDATA.Quanto alla richiesta di autorizzazione a procedere, tutto è rimandato a martedì. La Giunta per le autorizzazioni della Camera ha deciso di rinviare al 25 gennaio l’esame degli atti con i quali si chiede di poter perquisire gli uffici del contabile del premier, Giuseppe Spinelli. A chiedere il rinvio alla prossima settimana è stato il relatore del provvedimento, Antonio Leone (Pdl). L’esame dovrebbe durare un paio di settimane. Il termine (la Giunta ha un mese di tempo dalla trasmissione degli atti per istruire la pratica per l’Aula) scade il 14 febbraio. La richiesta di rinvio non ha sorpreso il presidente dello stesso organismo, Pier Luigi Castagnetti: “Lo capisco. Non ho nulla da obiettare perché si tratta di 389 pagine che vanno lette con attenzione. Ci vuole tempo”.

D’ALEMA: “RIFERISCA AL COPASIR”.Nel frattempo, il presidente del Copasir Massimo D’Alema torna a chiedere che “come dice la legge” il premier riferisca al Comitato. “Siamo sempre in attesa, domani vediamo il sottosegretario Gianni Letta e glielo chiederemo di nuovo” ha spiegato D’Alema. “È assurdo – a aggiunto – sia al centro di un dibattito visto che per legge il premier deve riferire periodicamente al Copasir. A noi non interessa che cosa il premier fa nelle sue case, non si tratta di curiosità malsana ma la legge attribuisce a lui delle competenze esclusive sulle quali è tenuto a riferire”.

SCONTRO POLITICO.Il caso Ruby resta in ogni caso l’argomento principale del dibattito politico. Il Pd chiede a Silvio Berlusconi di dimettersi. “Noi non chiediamo le elezioni anticipate chiarisce il segretario Pier Luigi Bersani -, non le temiamo ma non togliamo a Berlusconi le castagne dal fuoco. È lui che deve levare dall’imbarazzo se stesso e il Paese, vada dai giudici da dimissionario e poi si rimetta alle decisioni del capo dello Stato”. Anche Idv e Fli invitano il premier a fare un passo indietro e lo stesso fa l’Udc. Berlusconi ha due strade, secondo il segretario dei centristi Lorenzo Cesa: “O andare dai magistrati e chiarire il prima possibile la vicenda, che ha un forte impatto negativo anche sulla credibilità del Paese, oppure si mette da parte, prende uno dei suoi e fa un governo diverso: un governo Tremonti, Alfano o Letta”, ma “io preferirei Letta, che conosco da tanti anni, è persona di grande buon senso e ce ne vuole molto in questo momento, ha la stessa nostra visione di cattolico impegnato in politica.Anche se Alfano è un giovane ministro, anche lui democristiano…”. Assai critico Rocco Buttiglione: “Silvio Berlusconi – è l’affondo del presidente dell’Udc – è abituato a fare delle donne carne femminile martirizzata”. Il Pdl fa quadrato attorno al Cavaliere, invece, senza risparmiare critiche ai magistrati milanesi (per il deputato Giorgio Stracquadanio c’è addirittura “un disegno per fa cadere il governo”). Alle richieste di dimissioni per il governo che vengono dalle opposizioni, la Lega risponde con i fatti, con le riforme, è la posizione espressa dal capogruppo del Carroccio a Montecitorio, Marco Reguzzoni: “Ci interessano fatti e sostanza. Il governo prosegue lungo il cammino delle riforme e al primo punto c’è il federalismo fiscale, che tanto serve al paese per andare avanti e non restare fermo. L’opposizione chiede le dimissioni di Berlusconi ogni 15 giorni, non è un fatto nuovo”. Una voce un po’ fuori dal coro è quella di Carlo Giovanardi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla Famiglia. “Ho consigliato personalmente al presidente Berlusconi – ha detto intervenendo ad Agorà su Rai Tre di dedicarsi alla collezione di francobolli e alla storia postale: sono meno pericolose di altre collezioni. Forse non ha seguito il mio consiglio”. “Moralmente lo condanno – ha aggiunto Giovanardi -, però, mi fido di più dei Kennedy, dei Clinton e di Berlusconi che delle procure che stanno facendo delle cose terrificanti, mettere sotto controllo decine, centinaia di utenze, senza un reato. Mi schiero con Berlusconi – spiega – e non con le procure. Berlusconi è un uomo generoso, che purtroppo o per fortuna, i soldi li ha e generosamente li da a tutti”.

BERLUSCONI CHIAMA BALLARO’ MA FLORIS EVITA.Sul caso Ruby è intervenuto martedì sera lo stesso Berlusconi, al termine di una riunione della direzione del Pdl, spiegando che non ha alcuna intenzione di dimettersi e sottolineando di non aver commesso reati. Il presidente del Consiglio ha anche telefonato a sorpresa alla trasmissione Ballarò, dedicata quasi interamente alla vicenda Ruby, ma Giovanni Floris, ormai in chiusura, non lo ha fatto intervenire in trasmissione. Lo ha riferito, prima della chiusura della puntata, lo stesso conduttore. “Ha telefonato – ha detto il giornalista – il presidente Berlusconi; ma visto come era andata l’ultima volta, lo abbiamo invitato a venire da noi la prossima settimana”. Floris si è riferito all’ultima telefonata del Cavaliere alla trasmissione, quando egli ha chiuso bruscamente e polemicamente la telefonata rifiutando di rispondere ad alcune domande.

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