Primarie, Pd vince a Bologna e Napoli. Polemiche su brogli

di Redazione

da sin. Merola e CozzolinoROMA. Dopo la vittoria del partito di Nichi Vendola aBari e Milano, questo round delle primarie stavolta se lo aggiudica il Pd, che vince a Bologna e Napoli.

Sotto le due torri, ha avuto la meglio Virginio Merola con il 58,3% di preferenze. Ex assessore della giunta Cofferati, Merola ha superato Amelia Frascaroli, civica sostenuta da Sinistra Ecologia e Libertà, che ha avuto il 36% di voti. Un altro ex collaboratore di Cofferati, Benedetto Zacchiroli, ha ottenuto il 5,67%. Buona la partecipazione degli elettori di centrosinistra: in oltre 28mila si sono recati alle urne, più delle primarie del 2008: allora vinse Flavio Delbono, poi sindaco e naufragato nel ‘Cinzia gate’. “L’inverno del nostro scontento è finito. – ha detto Merola – Bologna ha dimostrato ancora una volta di credere nella democrazia. Abbiamo smentito tutti i Tafazzi. Inizia un nuovo lavoro. Dovremo coinvolgere la città in un progetto civico”.

A Napoli vittoria dell’europarlamentare del Pd, Andrea Cozzolino,riportando 16.358 voti,col 37,3% delle preferenze. Ha preceduto Umberto Ranieri (Pd, 15.137 voti fermo al 34,6%), il candidato della Sel Libero Mancuso (6904 voti al 15,8%) e Nicola Oddati (anche lui del Pd) che ha ottenuto 5297 voti (il 12,1% delle preferenze). I votanti sono stati in tutto 44.188. ”Il voto di oltre 41 mila napoletani attesta il successo delle primarie del centrosinistra di Napoli che, per la partecipazione, sono andate al di là delle previsioni”, afferma il segretario del Pd provinciale di Napoli, Nicola Tremante. ”I dati finali – sostiene – fanno registrare la vittoria di Cozzolino, che potrà essere formalmente proclamato dal comitato organizzatore nella riunione che si terrà martedì”. “Mi muoverò in modo unitario con tutte le forze della coalizione e della società civile per dare a Napoli un progetto capace di aprire una fase nuova”. Così, in una nota, Cozzolino ha ringraziato tutti quelli che hanno partecipato a “questa grande mobilitazione civica” e quanti “mi hanno consentito di vincere questo intenso confronto democratico”. “La vasta partecipazione è una vittoria di tutti contro la sfiducia e l’indifferenza – ha aggiunto – Insieme agli altri candidati abbiamo dato vita a una competizione vera, aperta, ricca di contenuti, che ora ci mette nelle condizioni di affrontare con energia la campagna elettorale per le elezioni di primavera”.

Ma non mancano i veleni che già avevano accompagnato la vigilia. “Sono stati annunciati ricorsi – dice Tremante – per pretese irregolarità che vedrebbero alterato il risultato finale. Sarà compito del Collegio di garanzia valutare la loro fondatezza”. In realtà le proteste erano arrivate da tutte le parti. Nonostante l’arrivo in massa di elettori (o forse proprio per questo) si erano alzate accuse e recriminazioni. A urne ancora aperte tutti avevano puntato il dito. “Abbiamo riscontrato gravi irregolarità presso alcuni seggi dei Quartieri Spagnoli, di piazza Dante e di altre zone della città. Abbiamo informato immediatamente il comitato di garanzia e, in alcuni casi, le forze dell’ordine”, aveva denunciato il comitato di Cozzolino. Gli fa aveva fatto eco Ranieri: “Le notizie di illeciti e non rispetto delle regole che giungono da alcuni quartieri, Barra, Miano, alcune aree dei Quartieri Spagnoli, destano preoccupazione e rendono necessario ed opportuno che il Comitato di garanzia presieduto dall’onorevole Cananzi sia convocato urgentemente”. Neppure l’outsider Mancuso aveva rinunciato a segnalare, “con estrema preoccupazione, come in diverse zone della città, ad esempio Barra, San Giovanni, Secondigliano, Scampia, Piscinola, Poggioreale ed altre ancora, sono mobilitati al voto associazioni, comitati e cittadini che notoriamente fanno riferimento al centrodestra”. Addirittura il quinto candidato – il pizzaiolo Gino Sorbillo – che si era ritirato, facendo confluire i suoi voti su Ranieri, aveva denunciato colpi bassi e soprattutto il sabotaggio del suo locale: sabato aveva trovato colla nelle saracinesche.

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