Parmalat, i pm chiedono 120 milioni di confisca contro banche estere

di Redazione

Calisto TanziPARMA. I magistrati milanesi presentano il ‘conto’ alle banche coinvolte nel crac Parmalat. Una richiesta di condanna che è la più pesante mai chiesta in Italia per sanzionare le presunte colpe degli istituti di credito negli anni della ‘finanza creativa’, …

… in particolare per aver accompagnato il gruppo di Tanzi nelle false informazioni passate ai mercati e ai risparmiatori per piazzare i titoli di un’azienda ormai prossima al collasso.

La Procura milanese chiude, a oltre sette anni di distanza dal crac, il suo lavoro sull’altro lato dello scandalo di Collecchio: quello perpetrato attraverso i mercati. Le banche italiane sono quasi tutte uscite di scena risarcendo i risparmiatori e patteggiando la pena. I quattro colossi stranieri oggi ancora imputati, invece, hanno affrontato un lungo processo. A carico delle quattro banche, Citygroup, Bank of America, Morgan Stanley e Deutsche Bank, la procura chiede complessivamente la confisca di oltre 120 milioni di euro, cioè la somma di tutti gli importi che le banche avrebbero lucrato nel corso degli ultimi anni della storia di Collecchio sotto la gestione di Tanzi, e che ora vanno sequestrate, secondo l’accusa, come provento del reato. Oltre a questo, ognuna delle quattro banche deve essere condannata, secondo Fusco, ad una sanzione penale di 900mila euro in base alla legge sulla responsabilità giuridica delle società.

Quanto ai singoli funzionari, l’accusa ha chiesto oggi la condanna ad un anno e quattro mesi per Carlo Pagliani (Morgan Stanley), Marco Pracca (Deutsche Bank) e Paolo Botta (Citygroup) e ad un anno per Paolo Basso (Morgan Stanley), e Tommaso Zibordi (Deutsche Bank). Per Gaime Cardi (Credit Suisse First Boston), infine, l’accusa ha chiesto il non luogo a procedere per intervenuta prescrizione.

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