Marcegaglia boccia il governo: “Da sei mesi azione insufficiente”

di Redazione

Emma MarcegagliaMILANO.Agli scandali si aggiungono anche le critiche degli industriali. Durante un’intervista a “Che tempo che fa”, la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, ritiene che “da sei mesi l’azione del governo è insufficiente”.

“Nei primi mesi della crisi – ha detto durante il programma di Rai3 – il governo ha tenuto i conti pubblici a posto e abbiamo visto invece cosa succede in Portogallo e Spagna ma ora serve di più: da sei mesi a questa parte l’azione del governo non è sufficiente”. Secondo la Marcegaglia, “l’Italia deve concentrarsi sulla crescita, tornare a produrre benessere per le persone, invece c’è una totale disattenzione. Si parla di tutto tranne che di questo”. Il paese cresce “ancora troppo poco”, ha detto ancora facendo riferimento anche alle ultime stime sull’economia di Bankitalia. “Questo vuol dire – ha ricordato – non riuscire a riassorbire la disoccupazione, non aumentare i consumi e gli stipendi, vuol dire meno benessere, meno solidarietà e meno attenzione. La mancanza di crescita incattivisce le persone: è un tema economico, ma anche morale ed etico”. E ritiene che “nelle prossime settimane occorre verificare se questo governo è in grado di andare avanti e fare le riforme, altrimenti bisogna fare altre scelte”.

TREMONTI PREMIER. Alla domanda del conduttore Fabio Fazio sulla possibilità che il ministro dell’Economia Giulio Tremonti possa sostituire Silvio Berlusconi alla presidenza del Consiglio, Marcegaglia risponde:”Un nuovo primo ministro deve avere la maggioranza in Parlamento e deve essere indicato dagli elettori, cosa sulla quale sono d’accordo: se ci saranno le condizioni perchè Tremonti abbia queste caratteristiche, perchè no”.

IMMAGINE ITALIA ALL’ESTERO. Sull’immagine dell’Italia all’estero, anche alla luce delle ultime vicende che coinvolgono il premier, la numero uno di Viale dell’Astronomia commenta:”Dai giornali esteri emerge un’immagine non positiva per l’Italia. Io sottolineo sempre, quando sono all’estero, che invece c’è un’altra Italia che va a letto presto, si sveglia presto, che lavora, che produce, che investe, che fa impresa e si impegna e che non è abbastanza valorizzata”.

FIAT. Altro argomento è il caso Fiat e il referendumapprovato dai lavoratori a Mirafiori:”Finora – ha detto Marcegaglia – abbiamo avuto la logica che una cosa valeva per tutti. Oggi non funziona più. In futuro, quindi, ci saranno casi come Mirafiori, Fiat, ma ci saranno le imprese che continueranno ad avere un contratto nazionale, magari più leggero”. Il punto è, ha spiegato la presidente di Confindustria, “trovare il modo affinché ogni impresa, attraverso le relazioni sindacali, aumenti la propria competitività perché c’è oggi una maggiore variabilità nelle cose da fare, perché il mondo è diverso”.

LO PRESTI (FLI): “DA MARCEGAGLIA CHIAMATA ALLE ARMI”. Le dichiarazioni di Marcegaglia,per Nino Lo Presti, segretario amministrativo di Futuro e Libertà,suonano come “una chiamata alle armi per imprenditori, lavoratori, giovani e tutti coloro che, messi a dura prova dalla crisi, vengono ignorati da un esecutivo incapace di realizzare serie riforme, perché concentrato soltanto sulla conservazione del potere personale di pochi”. “Sono sicuro, perciò, – continua l’esponente del partito di Fini – che saranno i tantissimi italiani onesti a guidare la rivolta che spazzerà presto via questa avvilente stagione politica, e avvierà quel risorgimento morale di cui il Paese ha un disperato bisogno”. Per il deputato, fa bene Marcegaglia a ricordare che “si parla di tutto, tranne che del benessere delle persone e della crescita economica”. Da giorni, infatti – conclude il parlamentare finiano – i vertici del Pdl e illustri membri del governo fanno soltanto quadrato intorno al premier, difendendone la pessima e inqualificabile condotta, in nome del diritto alla riservatezza”.

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