La “doppia Fiat” debutta in Borsa

di Redazione

Sergio MarchionneMILANO.Lunedì 3 gennaioè stato il primo giorno della “doppia Fiat” in Borsa. Fiat Auto ha avviato le quotazioni a Piazza Affari scambiando a 6,95 euro per azione. La parte Industrial del Gruppo del Lingotto ha scambiato invece in apertura a 9,025 euro.

Buoni gli scambi, con volumi per 5,3 milioni di pezzi su entrambi i titoli. Entrambi i titoli hanno subito uno stop dopo l’apertura per eccesso di volatilità, per poi riprendere le quotazioni. Ma oltre al giorno della Fiat è stato anche il giorno dell’ad del Lingotto Sergio Marchionne che nel suo discorso in Borsa ha chiarito: “Se non passa il referendum salta l’investimento di Mirafiori. Se invece il referendum di Mirafiori raggiungerà il 51% andremo avanti con il nostro progetto. La gente si deve impegnare a fare le cose. La Fiat non ha lasciato fuori nessuno, se qualcuno ha deciso di non firmare, non significa che io abbia lasciato fuori qualcuno. La Fiat ha bisogno di libertà gestionale e non può essere condizionata da accordi che non hanno più senso”.

“Abbiamo il dovere di stare al passo coi tempi e di valorizzare tutte le nostre attività” ha aggiunto Marchionne. “Di fronte alle grandi trasformazioni in atto nel mercato – ha detto Marchionne – non potevamo più continuare a tenere insieme settori che non hanno nessuna caratteristica economica e industriale in comune. Questo è un momento molto importante per la Fiat, perchè rappresenta allo stesso tempo un punto di arrivo e un punto di partenza”.

Il risultato della gestione ordinaria di Fiat Industrial, secondo Marchionne,”aumenterà in modo significativo, con un target di 3,3 miliardi di euro nel 2014. L’ebitda industriale passerà da circa 1,4 miliardi a 4,1 miliardi nel 2014″. Il presidente di Fiat Industrial ha spiegato che la scissione del gruppo Fiat è stata decisa “per rispondere a una logica di crescita di autonomia e di efficienza. L’identità di un’azienda non sta in una ragione sociale, sta nelle persone che ci lavorano, in un preciso momento e con precisi obiettivi”.

Marchionne ha poi spiegato che Fiat potrebbe salire al 51% di Chrysler già nel 2011, possibilità che sarebbe più concreta con la quotazione in borsa del gruppo americano nel corso dell’anno.”Sì, ci stiamo pensando, ci pensiamo sempre anche nel 2011″, ha detto. “Se Chrysler andrà in borsa nel 2011 dovremo pensare a una accelerazione dell’opzione per l’aumento della partecipazione in Chrysler”, ha aggiunto. L’accordo siglato da Fiat prevede una opzione per salire al 51% di Chrysler da esercitare tra il 2013 e il 2016. L’intesa prevede anche che Fiat possa salire al 51% prima del periodo, sempre che il gruppo abbia pagato tutto il debito che ha con il governo americano. Infine, Marchionne reputa “possibile ma non probabile” l’uscita di Fiat dalla Confindustria. L’azienda, sottolinea, “non può continuare ad essere condizionata”.

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