Fiat, Napolitano si augura un confronto costruttivo

di Redazione

Giorgio NapolitanoROMA.“Mi auguro che sulle relazioni industriali, oggetto di contenzioso alla Fiat, si trovi un modulo più costruttivo di discorso”.

La Fiat e le nuove regole previste per Pomigliano e Mirafiori sono al centro delle riflessioni di inizio d’anno del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. “Credo che nessuno possa negare che esista un problema di bassa produttività del lavoro. Ma non è una questione legata esclusivamente al rendimento lavorativo delle maestranze. È legata anche, prevalentemente, all’innovazione tecnologica e all’organizzazione del lavoro” ha poi aggiunto Napolitano. Intanto il titolo Fiat ha toccato il nuovo massimo in Piazza Affari: quota 7,435 euro.

Ilcapo dello Statodefinisce “un aspetto importante” l’affermazione del ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, secondo il quale “nell’accordo del 1993 erano sanciti diritti che bisogna fare salvi”. Rispondendo alla domanda di una giornalista, che gli ha chiesto se i tempi della concertazione fossero ormai finiti, Napolitano, in visita al Pio Monte della Misericordia di Napoli, ha detto: “Ho appena letto un intervento del ministro del Lavoro il quale dice che nell’accordo del ’93 erano sanciti diritti che bisogna fare salvi. Mi pare che questo sia un aspetto importante. Per quanto siano cambiate le cose e si possa vedere quanto dell’accordo del ’93 rimanga valido, però vi sono dei punti importanti che riguardano senza dubbio il diritto di rappresentanza, tutta una materia che ormai va affrontata”.

Sul tema Fiat è intervenuto poco dopo anche il segretario della Fiom Maurizio Landini, che, in una conferenza stampa con Antonio Di Pietro: “Gli accordi si firmano o non si firma, la firma tecnica non esiste”. Il segretario della Fiom non ha voluto raccontare ai giornalisti come è andato l’incontro di lunedì sera con Susanna Camusso e si è limitato a dire che è stato preparatorio della riunione di domenica del comitato centrale della Fiom insieme a quella della Cgil. Landini (che lunedì prossimo vedrà anche Bersani) ha comunque sottolineato che la Fiom “ha già votato precise scelte e difficilmente possono essere cambiate. La nostra posizione è stata espressa senza voti contrari”. Riferendosi ancora alla proposta di Camusso di firmare l’accordo per motivi tecnici, Landini ha fatto notare che “lo statuto della Cgil vieta di firmare accordi che sottraggono diritti ai lavoratori”.

Parlando dell’accordo di Mirafiori, Landini si aspetta che “le forze politiche si rendano conto che quello che sta facendo Marchionne è contro la Costituzione. C’è in giro tanta propaganda e noi vogliamo parlare dei contenuti, della situazione nelle fabbriche”. Nella loro autonomia, insiste il leader Fiom, le forze politiche decideranno cosa è più giusto fare, “noi chiediamo che si discuta questa situazione in tutte le assemblee elettive in Italia”. Per Landini è in corso “un attacco ai diritti e alla democrazia senza precedenti. Il governo non sta facendo quello che dovrebbe fare, oltre a non avare una politica industriale, non sta tutelando i diritti dei lavoratori”. E conclude: “Non è vero che in Italia per investire c’è bisogno di fare la macelleria sociale della Fiat”.

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