Bossi: “Berlusconi si riposi”. Il premier: “Se governo non va allora si voti”

di Redazione

Bossi-BerlusconiROMA.Un presidente del Consiglio “sotto pressione, controllato da più parti, quasi fosse la mafia”. Secondo Umberto Bossi “in un paese normale e democratico queste cose non avvengono”.

Il leader della Lega esclude le dimissioni di Silvio Berlusconi ma gli dà un consiglio: “Vada un po’ a riposare da qualche parte che qui ci pensiamo noi”.

Da parte sua, il premierinsiste sul buon operato dell’esecutivo e invita i suoi ministri a fare altrettanto. Il governo andrà avanti, è l’opinione del Cavaliere, anche se “c’è la volontà di farlo cadere”. E se ciò dovesse avvenire, avverte il capo dell’esecutivo, “chiederemo di andare alle elezioni anticipate”. In Consiglio dei Ministri,Berlusconi ha sottolineato le “strumentalizzazioni” compiute dai mezzi dell’informazione sul caso Ruby. “Hanno detto che la Chiesa è contro di me ma non è vero”, avrebbe anche rimarcato il Cavaliere. “Ho ricevuto rassicurazioni dal Vaticano, – avrebbe aggiunto riferendosi alle parole del cardinale Bertone – mi hanno assicurato che si trattava di un discorso in generale e che non era riferito a me”.

Il premier ha poi attaccato le trasmissioni come Annozero che si sono occupate dell’inchiesta milanese (“invece di puntare il dito contro i metodi assurdi usati dai pm mandano in tv persone che io non conosco affatto”) e si è soffermato in particolar modo sul programma di Michele Santoro: “Usano i soldi pubblici per far cadere il governo, ma non ci riusciranno”.  Il premier non ha risparmiato critiche neanche alla escort Nadia Macrì, convinto che la ragazza “sia pagata”. Perché una ragazza con un figlio dovrebbe dichiararsi pubblicamente escort se non ne ha un tornaconto?, avrebbe osservato Berlusconi secondo quanto riferito da alcuni dei presenti.

Intanto, nella mattinata di venerdìi legali del premier, Ghedini e Longo,hannoinformato la procura di Milano che Berlusconi non si presenterà per essere interrogato, visto che, secondo loro, le toghe milanesi non hanno competenza funzionale ad indagare e che il fascicolo dovrebbe essere trasmesso al tribunale dei ministri. Oltre a ritenere insufficienti le accuse, la difesa del Cavaliere considera che le indagini sono di competenza del Tribunale dei ministri in quanto Berlusconi, quando la notte tra il 27 e il 28 maggio scorsi telefonò in Questura per ottenere il ‘rilascio’ di Ruby, agiì nell’esercizio delle sue funzioni. Di contro, la procura milanese ritiene che il premier, quella sera, avrebbe esercitato pressioni con abuso della “qualità” di capo del Governo, e dunque non nell’esercizio delle sue funzioni. Una questione che non è escluso possa portare a sollevare un conflitto di attribuzione.E’ probabile che i pm milanesi andranno avanti e a breve inoltreranno al gip la richiesta di giudizio immediato per Berlusconi. La notificaè già stata inviata e prevede la data di comparizione per sabato 22, domenica 23 o lunedì 24 gennaio.

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