Afghanistan, attacco alla base dove si trovava Miotto: nessun ferito

di Redazione

 BUJI. In Afghanistan una pattuglia italiana è stata attaccata a colpi d’arma da fuoco nella zona di Buji, nel Gulistan, dove gli alpini hanno una base avanzata.

I militari hanno risposto al fuoco mettendo in fuga gli assalitori. Nessun ferito tra i soldati italiani e nessun danno ai mezzi mililtari. La base finita sotto attacco è la stessa in cui il 31 dicembre è stato ucciso l’alpino Matteo Miotto, sulla cui morte nel pomeriggio il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, riferirà in Parlamento. In seguito all’attacco è intervenuto anche un aereo statunitense, che non ha sparato perché nel frattempo gli aggressori avevano fatto perdere le proprie tracce.

I talebani afghani hanno rivendicato l’attentato messo a segno mercoledì a Kabul contro un autobus di dipendenti della Direzione nazionale della sicurezza. Nel loro sito web i talebani ripostano che l’attentato è stato compiuto dal kamikaze “Ahmad, un coraggioso leone dell’Emirato islamico residente nella provincia di Paktia”. Il kamikaze, si precisa, “si è schiantato con la sua moto imbottita di 30 kg di esplosivo contro l’autobus su cui si trovavano 45 ufficiali della Nds”.

Fonti ufficiali afghane hanno fissato il bilancio dell’attacco a quattro morti e 29 feriti ma i talebani parlano di 17 morti e quattro feriti. Il presidente Hamid Karzai ha condannato l’attentato sottolineando che “realizzare un attacco suicida in una piazza affollata dove si trovavano centinaia di civili innocenti, compresi bambini e donne, è contro qualsiasi principio islamico e umano e mostra che i suoi autori sono mercenari che puntano solo a servire i loro padroni stranieri”.

Cinque soldati della forza internazionale sotto comando Nato sono morti mercoledì in due diversi attentati legati a esplosioni di mine. Quattro militari sono deceduti nell’est dell’Afghanistan: tre per l’esplosione di un rudimentale ordigno e un altro in un altro episodio, mentre un quinto soldato è morto nel sud per l’esplosione di un’altra mina. Nei primi dodici giorni del 2011 sono già 17 i soldati dell’Isaf morti in Afghanistan.

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