Serie A, 20^ giornata: Milan pareggia, ripartono Lazio, Juve e Roma

di Redazione

Del PieroNella ventesima giornata di Serie A il Milan viene fermato dal Lecce pareggiando 1-1 nel posticipo serale. Vincono Lazio, Juventus e Roma.

I biancocelesti agganciano il Napoli (0-0 con la Fiorentina nell’anticipo di sabato al San Paolo) al secondo posto col gol di Kozac che piega la Sampdoria. LaJuve supera il Bari con Del Piero e Aquilani, la Roma passa a Cesena grazie ad un autogol. Udinese ancora protagonista: passa 4-2 a Genova mettendo in mostra il gioco migliore del campionato. Catania-Chievo finisce pari, il Brescia si risolleva a spese del Parma. Nell’altro anticipo di sabato l’Inter ha battuto il Bologna con 4 reti a 1.

LAZIO-SAMPDORIA 1-0. La Lazio ritrova i tre punti piegando solo nel finale una piccola Sampdoria. La difesa blucerchiata protesta per un sospetto fuorigioco, ma la Samp deve soprattutto recitare il mea culpa per l’atteggiamento rinunciatario tenuto per tutto l’incontro. Il fischio di Rizzoli chiude uno dei più brutti primi tempi visti all’Olimpico in questo campionato. E la responsabilità va divisa equamente tra i 22 in campo. Intensità di gioco e aggressività sono distillati con il contagocce, nonostante le condizioni climatiche perfette. L’impressione è che diversi tra i padroni di casa siano a corto di fiato ed i tentativi di avviare l’azione si spengono spesso sul nascere per la scarsa collaborazione dei compagni di reparto. Sul fronte dell’attacco biancoceleste il più attivo è Zarate, seppure nel modo disordinato che è il marchio di fabbrica dell’argentino. La Samp aspetta nella sua metà campo e si affida ai lanci di Palombo, ma Pazzini e Pozzi (specie quest’ultimo) restano troppo lontani dai compagni per rendersi pericolosi. Curci, comunque, si deve guadagnare la giornata solo in un paio di occasioni, entrambe su Hernanes: al 18′ bloccando senza patemi un tiro da lontano, ed al 39′ su una punizione che provoca solo qualche apprensione in più. Al rientro la Samp ha uno dei pochi guizzi della partita. Al 6′, sull’ennesimo lancio di Palombo, Pazzini finalmente si libera di Diakitè, ma poi calcia altissimo. Lichsteiner si fa ammonire. Diffidato, salterà la trasferta di Bologna. Zarate continua a correre molto, ma sempre con una buona dose di anarchia. Di Carlo toglie Tissone e gioca la carta Poli. Poi esce anche Pozzi per Macheda (scuola Lazio), molto applaudito dalla Nord. Al 35′ finalmente Mauri riemerge dall’apatia. Il suo colpo di tacco sarebbe preda di Kozak (in partita da tre minuti) senza il tempestivo anticipo di Zigler a pochi metri da Curci. Ma il centravanti resta in agguato. Ed al 39′ colpisce, di testa, complice il rischio che la Samp si prende ricorrendo al fuorigioco su una punizione vicino all’area. Seconda rete, dopo quella altrettanto decisiva della vittoria a Firenze. Kozak può sorridere, mentre viene ammonito per essersi tolto la maglia.

Lazio (4-2-3-1): Muslera, Lichtsteiner, Diakité‚, Dias, Scaloni, Ledesma, Brocchi (32′ st Gonzalez), Mauri, Hernanes (45′ st Foggia), Zarate, Floccari (32′ st Kozak). A disp: Berni, Stendardo, Cavanda, Bresciano). All. Reja
Sampdoria (4-4-2): Curci, Dessena, Volta, Accardi, Ziegler, Tissone (22′ st Poli), Palombo, Koman,
Guberti (31′ st Mannini), Pazzini, Pozzi (26′ st Macheda). A disp: Da Costa, Cacciatore, Lamorte, Mannini, Fornaroli). All. Di Carlo
Arbitro: Rizzoli
Marcatori: nel st 39′ Kozak

CESENA-ROMA 0-1. Roma vittoriosa in trasferta. I giallorossi, in una gara sofferta riescono a trovare un successo per 1-0, a lungo inseguito lontano dall’Olimpico, grazie ad una autorete allo scadere di Pellegrino. Con questo successo la squadra di Ranieri sale a 35 punti in classifica al quarto posto a due lunghezze da Lazio e Napoli seconde. Bella gara, aperta ed equilibrata. Merito soprattutto dei romagnoli che nel primo tempo replicano colpo su colpo senza timore. La Roma attacca a sprazzi. Al 9′ ci prova De Rossi dal limite, respinge Antonioli, palla a Menez che serve Perrotta il cui diagonale sfiora il palo. Al 20′ ancora pericolosissima la squadra di Ficcadenti: punizione dalla sinistra di Jimenez, Cassetti anticipa da due passi Dellafiore e alza in angolo rischiando l’autogol. A metà tempo si sveglia la Roma che si rende pericolosa con Vucinic che impegna Antonioli in angolo. Al 30′ doppia occasione per la formazione di Ranieri, prima con Simplicio e poi con De Rossi ma senza fortuna. Nei minuti finali ancora una doppia occasione per la i giallorossi, ma su Totti è bravo Antonioli e Vucinic sfiora il palo. Ad inizio ripresa Cesena in vantaggio con Giaccherini ma rete giustamente annullata per un chiaro fallo di mano dell’attaccante. Al 4′ è Parolo a sfiorare la traversa, ma poi i giallorossi riprendono a spingere e si rendono pericolosi con Menez che si fa tutto il campo palla al piede ma giunto in area perde il tempo e il pallone. Al 12′ Juan di testa impegna Antonioli e due minuti dopo risponde Colucci che sfiora la traversa. A metà tempo doppia occasione per Menez che prima sfiora il palo complice una deviazione di Von Bergen, e poi si fa bloccare il tiro da Antonioli. Nel finale Ranieri inserisce Borriello e Adriano per Vucinic e Menez e il risultato si sblocca. Al 44′ Borriello calcia e colpisce la traversa, palla ad Adriano che calcia in porta, in dubbia posizione di fuorigioco, con Antonioli che respinge ma è pronto Simplicio che tocca il pallone che con la deviazione decisiva di Pellegrino finisce finalmente in porta. Una rete fortunosa ma cercata a lungo.

Cesena (4-3-3): Antonioli; Dellafiore, Pellegrino, Von Bergen, Lauro; Caserta (al 26′ st. Sammarco), Colucci, Parolo; Giaccherini (46′ st. Malonga), Budan (37′ st. Bogdani), Jimenez. A disp. Calderoni, Benaoulane, Appiah, Ceccarelli. All. Ficcadenti
Roma (4-3-1-2): Doni; Cassetti (al 24′ st. Rosi), N. Burdisso, Juan, Riise; Perrotta, De Rossi, Simplicio; Menez (35′ st. Borriello); Totti, Vucinic (36′ st. Adriano). A disp. Lobont, G. Burdisso, Brighi, Greco. All. Ranieri
Arbitro: Giannoccaro
Marcatori: al 44′ st. aut. Pellegrino

JUVENTUS-BARI 2-1. La perla di Del Piero, il gol-vittoria di Aquilani. La Juve tira fuori l’orgoglio e grazie ai suoi solisti inizia bene il girone di ritorno. All’Olimpico, i bianconeri battono 2-1 il Bari ultimo in classifica dopo 95′ di battaglia. Il gol scaccia-crisi lo segna l’ex romanista nel secondo tempo. I tre punti non valgono ancora il quarto posto (la Roma è a +1), ma dopo due ko consecutivi riportano la Juventus vicino all’Europa che conta. Per il Bari di Ventura, fermo a quota 14 sul fondo, si fa sempre più dura. L’infermeria della Juve ospita quattro quinti dell’attacco bianconero. Fuori Amauri, Iaquinta, Quagliarella e Toni, il tecnico Del Neri è costretto a schierare il 19enne Niccolò Giannetti al fianco di Del Piero. La speranza e la bandiera della Juve: un tandem che aveva fruttato ai bianconeri un gol nell’1-1 d’Europa League con il Manchester City. In quell’occasione era stato il 19enne a far centro. Ma contro un Bari ben messo in campo e attento in copertura Giannetti non riesce ad incidere e Del Piero fa reparto da solo. Buffon, alla prima da titolare in questo campionato, rimane praticamente a riposo nei primi 45 minuti. La Juve però non crea pericoli fino alle soglie della mezz’ora, quando il capitano comincia il tiro a segno che si concretizza al 43′ con la solita, perfetta, pinizione a giro. Al 57′ pareggia il Bari: Alvarez si libera di Sorensen e mette in mezzo per Rudolf che da due passi batte Buffon. Il pubblico dell’Olimpico rumoreggia, torna l’emergenza e non c’è più spazio per Giannetti e Sorensen, sostituiti da Motta e Martinez. La Juve spinge a testa bassa e lascia praterie in contropiede, il Bari non ne approfitta e al 68′ Okaka si addormenta al momento del tiro. Il risultato resta in bilico fino al 79′, quando Aquilani pesca il jolly da tre punti e lascia il Bari da solo con i suoi guai. L’ex romanista raccoglie una respinta corta di Donati e dal limite dell’area lascia partire un destro al volo imprendibile: 2-1, per ora basta così.

Juventus (4-4-2): Buffon; Sorensen (20′ st Motta), Chiellini, Bonucci, Traore (33′ st Grygera); Krasic, Sissoko, Aquilani, Pepe; Del Piero, Giannetti (13′ st Martinez). A disp. Storari, Salihamidzic, Legrottaglie, Buchel. All. Del Neri
Bari (4-4-2): Gillet; Masiello, Rossi, Glik, Belmonte; Alvarez, Donati, Gazzi, Rivas; Kutuzov (5′ st Okaka), Rudolf (31′ st Castillo). A disp. Padelli, Crimi, Parisi, Romero, Raggi. All. Ventura
Arbitro: Brighi
Marcatori: 43′ pt Del Piero, 12′ st Rudolf, 34′ st Aquilani

CATANIA-CHIEVO1-1. Un pari che serve più al Chievo che al Catania. Gli etnei passano in vantaggio con Maxi Lopez, che alla mezz’ora trasforma il rigore concesso per un’ingenua trattenuta in area di Mantovani. Il Chievo reagisce e al 20′ della ripresa trova il gol del definitivo pareggio con Pellissier.

Catania (4-1-4-1): Andujar, Bellusci (35′ st Augustyn), Silvestre, Spolli, Capuano, Carboni, Gomez, Ledesma, Pesce (24′ st Martinho), Llama (21′ st Mascara), Maxi Lopez. A disp: Campagnolo, Marchese, Sciacca, Ricchiuti. All. Giampaolo
Chievo (4-3-1-2): Sorrentino, Frey, Cesar, Mandelli, Mantovani, Fernandes, Rigoni (15′ st Guana), Constant, Bogliacino (32′ st Marcolini), Pellissier, Thereau (39′ Granoche). A disp: Squizzi, Sardo, Andreolli, Moscardelli. All. Pioli
Arbitro: Celi
Marcatori: nel pt 29′ Maxi Lopez (rigore); nel st 21′ Pellissier

BRESCIA-PARMA2-0. Nelle zone calde fa un passo avanti il Brescia, che al Tardini supera per 2-0 il Parma sfruttando una superiorità numerica di un’ora. Dopo rosso diretto a Paci per un fallo su Eder, il Brescia trova il gol del vantaggio già nel recupero prima dell’intervallo con Bega. Il Parma resta in partita fino all’88’, poi Diamanti archivia la pratica.

Brescia (4-1-4-1): Arcari, Berardi, Bega, Zoboli (27′ st Mareco), Martinez, Cordova, Diamanti, Konè, Filippini, Eder, Caracciolo (19′ st Possanzini). A disp. Leali, Zebina, Vass, Zambelli. All. Beretta
Parma (4-3-3): Mirante, Zaccardo, Paci, Lucarelli, Gobbi, Candreva, Morrone, Valiani (32′ st Angelo), Palladino (37′ st Bojinov), Crespo (35′ pt Paletta), Giovinco. A disp. Pavarini, Galloppa, Calvo, Modesto. All. Marino
Arbitro: Bergonzi
Marcatori: 50′ pt. Bega, 43′ st. Diamanti

GENOA-UDINESE2-4. Sorride e ne ha tutte le ragioni anche l’Udinese, che dopo il pirotecnico 4-4 di San Siro rifila altri quattro gol al Genoa emttendo in mostra un calcio divertente e pratico. Al Ferraris finisce 4-2 per gli ospiti. I friulani, in vantaggio con Armero alla mezz’ora del primo tempo, si fanno raggiungere prima dell’intervallo da Milanetto. Il ping-pong di emozioni continua nel primo quarto d’ora della ripresa con i gol di Di Natale su paperona di Eduardo e Destro, poi la squadra di Guidolin mette la freccia con Sanchez e al 90′ chiude i conti con Denis.

Genoa (4-4-2): Eduardo, Rafinha (39′ st, Boakye), Chico, Kaladze, Criscito, Rossi (36′ st Mesto), Milanetto, Kucka, Jankovic, Destro (18′ st Palacio), Sculli. A disp. Scarpi, Moretti, Zuculini,
Veloso. All. Ballardini
Udinese (3-5-2): Handanovic, Benatia, Zapata, Coda, Isla, Pinzi, Inler (27′ st Abdi), Asamoah, Armero (46′ st, Pasquale), Sanchez, Di Natale (35′ st Denis). A disp. Belardi, Cuadrado, Corradi, Angella. All. Guidolin
Arbitro: Guida
Marcatori: 27′ pt. Armero, 46′ pt. Milanetto; 11′ st. Di Natale, 12′ st. Destro, 24′ st. Sanchez, 45′ st. Denis.

INTER-BOLOGNA4-1. Inter nella formazione prevista con Stankovic dietro Eto’o e Milito. Leonardo non ha convocato Muntari punito per aver dato una spinta al vice allenatore Beppe Baresi dopo la sostituzione contro il Genoa in Coppa Italia. Bologna con la coppia Ramirez-Di Vaio in attacco. L’inizio dell’Inter è travolgente. Prima palla gol dopo pochi minuti, ma il colpo di testa di Milito finisce sul palo. Al 19′ nerazzurri in vantaggio: Eto’o lavora un bel pallone e serve Stankovic che, sul filo del fuorigioco, batte Viviano. Alla mezz’ora raddoppio nerazzurro: Milito prende palla sulla sinistra, va in profondità e di sinistro infila in rete con un diagonale. Arriva la reazione del Bologna: bravo Castellazzi a neutralizzare due conclusioni di Di Vaio. Finisce così il primo tempo che è stato quasi un monologo dell’Inter. Stesse squadre nella ripresa. Comincia meglio il Bologna: al 7′ Ramirez per Gimenez che, pressato da Maicon, tira alto, poco dopo una punizione di Di Vaio sfiora il palo con Castellazzi fuori causa. L’Inter fa un po’ sfogare gli avversari poi si riscatena e in dieci minuti arrivano altri due gol: il 3-0 è una combinazione di alta scuola Eto’o-Milito, con l’argentino che restituisce di tacco il pallone al compagno e gli permettere di chiudere la partita. Al 4-0 pensa ancora Eto’o, stavolta da solo direttamente con una punizione che s’infila all’incrocio. I nerazzurri si rilassano e il Bologna accorcia con Gimenez che conclude con un bel destro in mischia. Al 40′ Leonardo sostituisce Zanetti per dargli modo di raccogliere l’ovazione di San Siro. Il capitano, alla partita n. 519 con l’Inter, ha eguagliato il record di Beppe Bergomi. C’è ancora tempo per vedere un rigore negato all’Inter dopo una vistosa trattenuta in area ai danni di Milito, poi tutti a casa.I punti di distacco dal Milan attualmente sono 8, ma la squadra nerazzurra deve recuperare due partite: col Cesena in casa (il 19 gennaio) e con la Fiorentina in trasferta (il 16 febbraio).

Inter (4-3-1-2): Castellazzi; Maicon, Lucio, Cordoba, Chivu; Zanetti (40′ st Santon), Cambiasso, Motta (22′ st Mariga); Stankovic; Milito, Eto’o (30′ st Pandev). A disp: Orlandoni, Ranocchia, Materazzi, Biabiany. All. Leonardo
Bologna (4-3-1-2): Viviano; Garics, Portanova, Britos, Rubin; Perez, Mudingayi (4′ st Gimenez), Della Rocca; Ekdal; Ramirez (35′ st Buscé), Di Vaio. A disp: Lupatelli, Esposito, Cherubin, Casarini, Gavilan. All. Malesani
Arbitro: Gava
Marcatori: 19′ pt Stankovic, 29′ pt Milito, 17′ st Eto’o, 26′ st Eto’o, 31′ st Gimenez

NAPOLI-FIORENTINA 0-0. Dopo la vittoria ubriacante con la Juve, la frenata con la Fiorentina. Il Napoli rallenta in casa (dopo cinque vittorie di fila) e il sogno di arrivare a -1 dal Milan evapora nel complicato pomeriggio del San Paolo. Finisce 0-0 : i partenopei crescono nella ripresa ma stavolta né Cavani né Lavezzi illuminano la scena. La squadra di Mazzarri sale a 37 punti, a -3 dai rossoneri. Un punto guadagnato o due persi? Il verdetto domani sera dopo Lecce-Milan. La partenza sprint è del Napoli ma il primo tempo se lo aggiudica ai punti la Fiorentina che, superato il diagio iniziale, si mette a far gioco e arriva più volte ad impensierire De Sanctis. Molto meglio il Napoli del secondo tempo ma il rischio più grande la Fiorentina lo corre nel recupero: la difesa si addormenta e il neo-entrato Dumitru per poco non ne approfitta, ma il pari è il risultato più giusto.

Napoli: (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Grava (26′ pt Aronica); Maggio, Gargano, Pazienza (41′ st Dumitru), Dossena; Sosa (10′ st Yebda), Lavezzi; Cavani. A disp. Iezzo, Cribari, Zuniga, Vitale. All. Mazzarri
Fiorentina (4-3-3): Boruc; De Silvestri, Gamberini, Kroldrup, Pasqual; Donadel, D’Agostino, Montolivo (23′ st Marchionni); Santana, Gilardino (33′ st Babacar), Ljajic (39′ st Bolatti). A disp. Seculin, Comotto, Camporese, Zanetti. All. Mihajlovic
Arbitro: Banti

CAGLIARI-PALERMO 3-1. Il Cagliari si è imposto 3-1 sul Palermo, nell’anticipo domenicale delle 12,30 della 20esima giornata del campionato di calcio di serie A. La rete del vantaggio è dei sardi è stata firmata da Matri al 23′ del primo tempo. Nella ripresa vanno in gol Acquafresca al 3′ e Biondini al 9′ e nel mezzo la rete rosanero di Pastore al 5′. Il Cagliari sale così a 26 punti in classifica, mentre il Palermo resta fermo a 31. A parziale scusante per i siciliani le molte assenze. Oltre a Miccoli febricitante, Rossi ha dovuto fare a meno anche di Goian, Hernandez e lo squalificato Bovo, al centro della difesa è andata l’inedita coppia Munoz-Andelkovic. Maccarone spaventa subito il Cagliari, ma poi arriva l’affondo e dopo 329′ si ferma l’imbattibilità della porta di Sirigu in campionato, battuto alla prima vera occasione del Cagliari. Al 23′ Nenè duetta con Matri, che però è in posizione di fuorigioco, scarica un diagonale sul palo lontano e il pallone vagante è preda dello stesso Matri che insacca a botta sicura. Sterile il predominio dei rosanero nella prima metà della gara con qualche affondo in più dopo la rete subita, ma Pastore e Ilicic non paiono in grado di accendere la luce con Maccarone, troppo isolato in avanti. Dopo la rete il Cagliari cerca il raddoppio con Acquafresca e Nenè ma senza problemi per Sirigu. I siciliani si fanno vedere solo nel finale con Pastore, tiro insidioso sul quale è attento Agazzi.

Cagliari (4-3-1-2): Agazzi, Pisano, Canini, Astori, Agostini; Biondini, Conti, Nainggolan; Nenè, Matri (al 44′ st. Laner), Acquafresca (al 31′ st. Ragatzu). A disp. Pelizzoli, Perico, Ariaudo, Magliocchetti, Sivakov, Ragatzu. All. Donadoni.
Palermo (4-3-2-1): Sirigu, Cassani, Munoz, Andelkovic, Balzaretti; Migliaccio, Bacinovic (al 13′ st. Liverani), Nocerino; Ilicic (al 26′ st. Joao Pedro), Pastore; Maccarone. A disp. Benussi, Darmian, Kurtic, Kasami, Rigoni. All. D. Rossi.
Arbitro: Tagliavento
Marcatori: al 23′ pt. Matri, al 3′ st. Acquafresca, al 5′ st. Pastore, al 9′ st. Biondini

LECCE-MILAN 1-1. Forse i due punti lasciati a Lecce, alla fine del campionato potrebbero essere rimpianti dai rossoneri. Il Milan operaio con una stella, Zlatan Ibrahimovic, puntava alla vittoria per tenere il passo, non tanto con Napoli e Lazio, ma con la nuova Inter fatta rinascere da Leonardo. Davanti a un Lecce – penultimo ma pimpante – Allegri fa di necessità (molte le assenze) virtù e lascia perdere il gioco spettacolare in funzione di una squadra più pragmatica. Gattuso, Ambrosini e Flamini offrono solidità a centracampo, Seedorf innesca le punte Pato (spesso evanescente) e Ibra. Nel primo tempo il Lecce ingabbia i rossoneri e offre una sola occasione allo svedese. Ma al 4′ della ripresa Zlatan fa un gol strepitoso: solo in mezzo a due difensori controlla un pallone alto, lo mette giù e si gira lasciando partire una sassata da 25 metri che finisce nel sette alla sinistra del portiere. Un capolavoro. Per i rossoneri sembra fatta. Allegri al 25′ toglie l’inutile Pato per Cassano e lo stadio diventa una bolgia di fischi per il barese. Al 37′ però pareggia Olivera con un destro da centro area. Nel finale Rosati salva il match-ball di Ibrahimovic.

Lecce: Rosati; Tomovic, Gustavo, Fabiano, Mesbah; Vives (36’st Piatti); Munari, Olivera, Grossmuller (12’st Giacomazzi); Jeda (23’st Corvia), Di Michele. A disp. Benassi, Donati, Ferrario, Chevanton, Giacomazzi, Piatti, Corvia. All. De Canio
Milan: Amelia; Abate, Nesta, Thiago Silva, Bonera; Gattuso, Ambrosini, Flamini (47’st Yepes); Seedorf; Pato (27’st Cassano), Ibrahimovic. A disp. Roma, Yepes, Antonini, Strasser, Merkel, Oddo, Cassano. All. Allegri
Arbitro: De Marco Marcatori: 4’st Ibrahimovic (M), 37’st Olivera(L)

CLASSIFICA AL 16.01.11: Milan 41, Napoli 37, Lazio 37, Roma 35, Juventus 34, Inter 32**, Palermo 31, Udinese 30, Cagliari 26, Sampdoria 26*, Fiorentina 24, Chievo 23, Genoa 23*, Parma 22, Catania 22, Bologna 22, Cesena 19, Lecce 19, Brescia 18, Bari 14. *una partita in meno, **due partite in meno

RECUPERI. Tre recuperi in serie A, due per gli impegni mondiali dell’Inter e Samp-Genoa rinviata per neve. Inter-Cesena si recupererà mercoledì 19 gennaio alle 20,45; Fiorentina-Inter mercoledì 16 febbraio alle 18,30. Samp-Genoa si recupererà mercoledì 26 gennaio alle 20,45, oppure se la Samp supera si qualifica per i quarti di Coppa Italia, mercoledì 16 febbraio alle 18,30.

PROSSIMO TURNO (22-23 gennaio): sabato 22, ore 18 Palermo-Brescia e Parma-Catania; ore 20.45 Roma-Cagliari; domenica 23 ore 12.30 Udinese-Inter, ore 15 Bari-Napoli, Bologna-Lazio, Chievo-Genoa, Fiorentina-Lecce, Sampdoria-Juventus, ore 20.45 Milan-Cesena

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