Impreco, due imprenditori fanno causa al consorzio

di Redazione

 GRICIGNANO. La settima sezione fallimentare del Tribunale di Napoli ha rinviato al prossimo 12 aprile, per termini per deposito memorie difensive, la causa intentata da due imprenditori napoletani rimasti coinvolti nella vicenda del Consorzio “Impre.co.”, …

… nato per varare un polo commerciale mai realizzato e sul quale, tra l’altro, la magistratura penale ha aperto un’indagine culminata negli anni scorsi con denunce e arresti. Il giudice fallimentare se concedere la consulenza tecnica chiesta dall’avvocato Antonio Chicoli per conto dei suoi assistiti Roberto Gaudino, titolare della ‘Trimond Srl’ e Renato Villante, proprietario della ‘Dima Uno’.

Il legale sostiene che i suoi clienti sono rimasti vittime di una violazione del contratto di programma stipulato nel 2000 per la costituzione di un polo della moda situato nella zona industriale casertana Asi di “Aversa Nord”, sui territori di Gricignano di Aversa e Carinaro. Gaudino e Villante chiedono la restituzione delle somme versate per opere murarie nell’area di Gricignano dove il polo industriale non è mai sorto e rappresenta una “cattedrale nel deserto”. Gli imprenditori, per l’allestimento dei capannoni che avrebbero dovuto ospitare le loro aziende, hanno sborsato di tasca propria rispettivamente 300mila euro per la ‘Dima Uno’ e oltre 500mila per la ‘Trimond’. L’azione risarcitoria intentata dall’avvocato Chicoli è rivolta all’Impreco e al Consorzio Asi di Caserta dall’azienda che materialmente doveva edificare i capannoni.

C’è un secondo aspetto in questa vicenda ed è quello dei fondi ottenuti dal ministero delle Attività produttive interamente spesi ma nella sostanza male utilizzati perché il Polo non è mai stato varato. Solo nella zona di Carinaro sono attive alcune aziende, mentre per la zona di Gricignano ci sono soltanto alcuni capannoni incompleti da oltre 10 anni, questo perché i proprietari terrieri si opposero agli espropri, ottenendo la vittoria al Tar e al Consiglio di Stato. L’avvocato Chicoli chiede che i ricorrenti Villante e Gaudino “siano mallevati o sgravati da ogni responsabilità restitutoria nei confronti dello Stato e della compagnia di assicurazione”.

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