Tunisia, governo destituito: nuove elezioni

di Redazione

 TUNISI. Il presidente tunisino Ben Ali ha annunciato che il governo è stato destituito, e che verranno indette elezioni anticipate.

E’ la svolta per il paese africano dopo giorni di scontri che hanno causato decine di morti (13 solo nella giornata di giovedì, secondo gli ultimi dati dati ospedalieri). L’annuncio della svolta è stato fatto dal primo ministro Mohammad Ghannouchi che ha aggiunto di essere stato incaricato di formare il nuovo governo. Poco prima il capo del Partito democratico progressista (Pdp) all’ opposizione in Tunisia, Mohammed Nejib Chebbi, aveva chiesto “un governo di unità nazionale per evitare un bagno di sangue”. Ma l’oppisizione ha anche chiesto al presidente di “andarsene”.

Le autorità tunisine hanno proclamato lo stato d’emergenza in tutto il territorio nazionale dalle 17 alle 7. Lo ha annunciato la tv di Stato di Tunisi che ha poi aggiunto che “verranno usate le armi se gli ordini delle forze di sicurezza non saranno ascoltati”. L’esercito tunisino ha anche preso il controllo dell’aeroporto di Tunisi ed è stato chiuso lo spazio aereo.

Anche venerdì ci sono stati gli scontri di piazza. Sono stati lanciati lacrimogeni ed esplose granate davanti al ministero dell’Interno a Tunisi, dove si sono radunati di nuovo i manifestanti. Sono stati anche uditi alcuni colpi d’arma da fuoco, dove è in corso una manifestazione antigovernativa. Secondo la tv araba Al-Jazeera, i colpi sono stati sparati dopo il tentativo di alcuni manifestanti di assaltare la sede del ministero. Negli scontri è rimasto ferito anche un fotografo francese. Fiamme anche alla stazione ferroviaria della capitale.

Giovedì era stata la leader dell’opposizione, May Eljeribi, a chiedere “che si formasse subito un nuovo governo di unità nazionale che si occupi dei temi più urgenti”. Il segretario generale del Partito democratico progressista, aveva poi dichiarato: “il governo garantisca subito il ritiro dell’esercito dalle città, la scarcerazione dei manifestanti arrestati, il ritorno alla calma ed elezioni anticipate, in modo da scegliere un Parlamento che rappresenti davvero il popolo ed esaudisca le sue richieste”.

Hamma Hammami, leader del Partito comunista degli operai della Tunisia (Pcot), arrestato mercoledi scorso, è stato liberato. Lo riferisce da Parigi il Pcot.

Il presidente tunisino, al potere dal 1987, ha annunciato la creazione di una commissione nazionale indipendente “composta da personalità credibili” con il compito di “rivedere la legge elettorale per preparare le elezioni del 2014”: questa legge dovrà introdurre una “distinzione tra le elezioni legislative e presidenziali”, che finora invece si svolgono contemporaneamente.

Ben Ali ha detto anche di non volersi candidare per un sesto mandato. “Siamo tutti responsabili per riportare la pace e la sicurezza e per guidare il Paese verso un’epoca migliore”, ha concluso il presidente. In un primo discorso, il 28 dicembre, Ben Ali aveva denunciato una “strumentalizzazione politica di alcune parti”, sottolineando nel contempo “l’imperativo di rispettare le libertà di opinione e di espressione”. In un secondo discorso ai tunisini, il 10 gennaio, Ben Ali aveva promesso 300 mila posti di lavoro in due anni e denunciato degli “atti di terrorismo” orchestrati dall’estero.

Giovedì i manifestanti avevano saccheggiato decine di supermercati prendendo di mira soprattutto i marchi francesi Carrefour e Casino e Champion, alcuni di proprietà di membri della famiglia presidenziale. E manifestazioni violente di protesta hanno avuto luogo, per la prima volta, anche nella località balneare di Hammamet. Almeno dieci le vittime delle ultime 24 ore.

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