Consorzio Idrico, Pd: “Il vantaggio è la qualità del servizio”

di Redazione

Gino ParisiniCESA. “La questione dell’acqua potabile è un problema antico che si è trascinato negli anni senza che vi stata una soluzione.

Le amministrazioni comunali di centosinistra, guidate prima da Giuseppe Fiorillo e poi dall’attuale sindaco Vincenzo De Angelis, hanno avuto il coraggio di affrontare questa tematica, decidendo di dare al paese un servizio efficiente”.

“IL CORAGGIO DI SCEGLIERE”. Così esordisce il circolo cittadino del Partito Democratico, coordinato da Gino Parisini, nell’affrontare la discussa tematica dell’adesione del Comune di Cesa al Consorzio Idrico “Terra di Lavoro”, criticata dall’Udc e dal movimento “Cesa al Centro”, i quali la ritengono una scelta che comporterà un aumento delle tariffe. Di tutt’altro parere i democratici, che, innanzitutto, spiega i motivi che hanno impedito la gestione comunale del servizio e l’affidamento ad un soggetto esterno: “Ci vuole coraggio per fare gli amministratori comunali, – dicono dal Pdl – il coraggio delle scelte, anche quelle che in una prima battuta possono sembrare impopolari. Il sindaco De Angelis, con il sostegno dell’amministrazione comunale e del Pd, ha avuto il coraggio, come prima cosa, di scegliere. Un servizio così importante, delicato, come quello idrico, richiede una struttura e risorse che il Comune di Cesa non ha. La valutazione circa la possibilità di gestire il servizio con personale dipendente è stata discussa ampiamente, con i responsabili dei servizi (ufficio tecnico e ragioneria) nonché nelle sedi politiche, pervenendo alla conclusione che non era possibile fornire alla città un servizio efficiente con le nostre risorse, in quanto i dipendenti sono a mala pena sufficienti per gestire il carico di lavoro attuale, mancando nella pianta organica quelle professionalità che avrebbe dovuto consentire di avviare un servizio con certi standard qualitativi. Né potevamo avviare il servizio con l’ausilio degli Lsu dato che non sono dipendenti comunali, ma precari impegnati in progetti regionali prorogati di volta in volta”.

“L’ACQUA RESTA PUBBLICA”. Da qui la decisione di esternalizzare il servizio, con un obiettivo preciso: fare in modo che l’acqua continuasse ad essere pubblica e non privata. “Non abbiamo voluto consegnare, come è accaduto in molti comuni, un bene pubblico del genere ai privati che certamente avrebbero guardato al profitto e non all’efficienza”, sottolineano i democratici cesani. “Il consorzio Idrico ‘Terra di Lavoro’ – spiegano dal partito – è un consorzio pubblico che garantiva la gestione pubblica dell’acqua. Abbiamo verificato che negli altri comuni dove c’è la gestione da parte del consorzio il servizio avviene in modo preciso, puntuale, dunque in modo efficiente. Se si opera un confronto con quei comuni dove c’è una tariffa più bassa, come ad Aversa, occorre dire pure che ci sono interi condomini, come i residenti del ‘Parco Maria’ che non pagano da circa 10 anni l’acqua. Oppure perché non citare l’esempio del Rione Bagno, dove il comune di Aversa non è grado di gestire direttamente la rete? Non sempre minor costo dell’acqua significa avere un servizio valido”.

“BANDO SNOBBATO”. ll Pd ribadisce, inoltre, che, prima di procedere all’affidamento al consorzio idrico il dirigente dell’ufficio tecnico comunale ha provveduto a pubblicare, secondo la normativa vigente, una manifestazione di interesse, chiedendo in sostanza a tutti i gestori di farsi avanti, di fare proposte per un eventuale affidamento del servizio. “Ebbene, nessuno ha risposto”, fanno sapere i democratici, ritenendo che “evidentemente Cesa è troppo piccolo per essere fonte di guadagno”.

“NON SI GUARDI SOLO ALLE TARIFFE, SI PENSI ALLA QUALITA'”. Pertanto, la scelta del Consorzio Idrico si è presentata come l’unica possibile, per dare ai cittadini un servizio idoneo. “Non bisogna guardare solo alle tariffe, – sottolineano ancora dal Pd – ma anche al fatto che il consorzio si curerà della rete, provvedendo alla manutenzione ordinaria e straordinaria senza oneri per l’ente. Ricordiamo che la rete cittadina, così come quella dell’intera zona, è soggetta a guasti continui e perdite. La tariffa dell’acqua non va guardata come fatto isolato, ma va inserita in un discorso più ampio, che deve riguardare anche la qualità del servizio e la pressione fiscale complessiva”.

“AD AVERSA TASSE PIU’ ALTE E SERVIZIO SCADENTE”. A chi cita l’esempio di Aversa, il Pd ricorda “che in quella città c’è l’addizionale Irpef che a Cesa non si paga, che incide su una famiglia monoreddito per circa 250 euro anni, i rifiuti si pagano a circa 4 euro al metro quadro per cui, per una abitazione di 100 metri quadri si paga circa 400 euro, mentre a Cesa si paga molto meno. Ed allora è normale che l’acqua la fanno pagare di meno, per un servizio, svolto con i dipendenti comunali, che abbiamo visto essere scadente. Anche in altri comuni, – continuano dal Pd – dove il servizio è svolto direttamente, ci sono problemi che riguardano il mancato controllo del territorio (come ad esempio allacci abusivi ed evasione). Ogni paese ha le sue peculiarità”.

APERTURA A UDC E ‘CESA AL CENTRO’. Mentreai politici che oggi si lamentano di questo provvedimento, il Pd pone un interrogativo: “Ma dove erano quando, nel marzo 2010, abbiamo proposto e discusso questa scelta? Come mai solo oggi parlano e si interessano di questo problema?”. E qui viene lanciata una proposta a tutte le forze politiche del paese: “Poiché il consiglio di amministrazione del Consorzio Idrico è composto da rappresentanti del Pd, del Pdl e dell’Udc, facciamo in modo unitario delle proposte al Consorzio affinché l’assemblea dei sindaci (presieduta da un sindaco del Pdl) metta all’ordine del giorno una modifica degli scaglioni di tariffazione, in modo da andare nell’interesse dei cittadini. Questo è mio avviso un modo serio e corretto di proporre soluzioni politiche. Noi del Pd siamo contenti che nel paese stiano nascendo associazioni politiche che vogliono lavorare per il miglioramento della città, siamo aperti al dibattito ed al contributo che ognuno può offrire, partendo proprio da questo tema”.

“CESA PAESE NORMALE”. L’invito è dunque rivolto all’Udc e all’associazione ‘Cesa al Centro’ “al fine di verificare se vi sono i margini per avviare insieme un percorso per proporre modifiche al Consorzio nell’interesse della città”. “Perché il sindaco De Angelis, l’amministrazione comunale ed il Pd – concludono i democratici – quando hanno effettuato questa scelta l’hanno fatta solo per rendere Cesa un paese normale”.

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