Sportello antiviolenza, Farina: “Nostre richieste inascoltate”

di Redazione

Pina FarinaCASERTA. Ex Caserma Sacchi, lettera aperta della presidente dell’associazione “Noi Voci di Donne”, Pina Farina, al commissario prefettizio della città di Caserta Piero Mattei.

La stessa Farina, circa un mese fa, chiedeva ospitalità nell’ex Caserma Sacchiper lo ‘Sportello d’Ascolto Antiviolenza e a sostegno della donne che versano in stato di disagio’, istituito diversi mesi fa dalle volontarie del sodalizio. Sportello attualmente collocato in un locale presso la chiesa dell’Assunta e completamente privo di ogni requisito che dovrebbe avere un servizio del genere. La richiesta, inviata per conoscenza alla Procura della Repubblica, al prefetto, al questore e al comandante provinciale dei carabinieri, è stata completamente ignorata sia dall’amministrazione comunale che provinciale, così come la richiesta di patrocinio morale ad un convegno di sensibilizzazione contro lo stalking promosso da “Noi Voci di donne”.

“E’ bene che il commissario Mattei venga a conoscenza e si venga a rendere conto di persona anche di questa nostra realtà – dichiara Pina Farina – di come opera il nostro ‘sportello’ che riesce, tra tantissime difficoltà, a dare sostegno alle donne grazie al supporto di professionisti volontari. Lo inviteremo personalmente a portarsi da noi e nel frattempo cogliamo l’occasione per chiedergli pubblicamente di dare un quadro alla città, sulla mancata assegnazione dei locali della Caserma Sacchi dove sodalizi come il nostro, potrebbero trovare la giusta e decorosa collocazione per poter continuare la propria opera di volontariato”. E alle istituzioni ‘sorde’, Farina lancia la provocazione: “Chiameremo ‘Striscia la notizia’”.

Ecco di seguito il documento che sarà portato anche al protocollo comunale: “Nonostante tutte le difficoltà del caso, lo scorso mese di ottobre il sodalizio ‘Noi Voci di Donne’, da me presieduto, ha attivato un servizio di ascolto a sostegno di tutte quelle donne vittime di Stalking, di violenza di genere, e comunque rivolto a donne che si ritrovano ad affrontare una vita non facile. La nostra è una realtà che si regge in piedi grazie al lavoro delle volontarie e dei professionisti che offrono gratuitamente la loro prestazione. Il tutto riesce ad andare avanti utilizzando mezzi propri e usufruendo di un piccolo locale messo a disposizione dalla chiesa dell’Assunta nella frazione Falciano; locale non idoneo alla tipologia di servizio che espletiamo e dei disagi riscontrati ne abbiamo già informato le amministrazioni comunale e provinciale (portando a conoscenza anche l’autorità giudiziaria) attraverso una formale richiesta protocollata lo scorso 14 dicembre. Poi i recenti fatti della caduta del governo Petteruti, mentre la missiva continua ad essere avvolta nel silenzio. Un silenzio che abbiamo tutta l’intenzione di rompere chiedendo a Lei di analizzare la questione. Nel frattempo siamo venuti a conoscenza che già da un pezzo i lavori di ristrutturazione dell’ex Caserma Sacchi sono stati conclusi tant’è che, da notizia informali, pare che il comune avrebbe dovuto prenderla in consegna. Il nostro timore è quello che le forze politiche possano strumentalizzare la destinazione d’uso e spartirla a loro piacimento, cosicchè i cosiddetti ‘figli di un dio minore’ rimarrebbero chiusi in uno stanzino a continuare la loro opera a favore dei più deboli. Nell’attesa di un Suo riscontro Le auguriamo buon lavoro”.

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