Centro autistico, Asl proroga attività fino a giugno

di Redazione

 CASALE. A quanto pare l’Asl di Caserta ha deciso di prorogare le attività dei Piani Terapeutici Individuali (Ptri) presso la Villa di Sandokan a Casal di Principe, bene confiscato al boss casalese Francesco Schiavone, e assegnato alla Onlus ‘La Forza del silenzio’.

E’ lì che, infatti, l’associazione porta avanti un’importante servizio di riabilitazione per soggetti affetti da autismo. “L’Asl di Caserta, dopo i vostri articoli, mi ha comunicato la proroga dei Ptri fino al 30 giugno 2011.- ha dichiarato all’AgenParl Enzo Abate, presidente della Onlus ‘La Forza del silenzio’ – La responsabilità però è stata demandata ai vari dirigenti di distretto, l’Asl generale comunque non ha mosso un dito”.

Quando è arrivata questa comunicazione? Qualcuna il giorno prima il vostro articolo, qualcun’altra il giorno dopo.

Le attività sono state mai sospese, oppure no? Allora, l’Asl può interrompere i nostri Ptri, ma non avrebbe la facoltà di chiuderci la casa. La casa è stata data alla nostra Onlus da Agrorinasce, agenzia per l’innovazione, lo sviluppo e la sicurezza del territorio, e dalla Prefettura, e c’è stata assegnata per 20 anni. Noi svolgiamo attività ludico – motoria con bambini che vanno da 5 anni a ragazzi di 22 anni. I nostri progetti non si limitano ai Ptri, ne realizziamo tanti. Oltre a questi progetti abbiamo, poi, anche i Ptri, grazie ad una convenzione che abbiamo fatto con la Asl di Caserta, convenzione alla quale la stessa Asl non ha mantenuto fede. Ci diedero un contributo di 40 mila euro per avvio delle attività del centro sociale autistici. Dopo di questo, di contro, noi avremmo dovuto avere 8 Ptri, di cui 4 andavano fatti gratis. E’ successo, però, che nemmeno questi otto, il minimo indispensabile per la sopravvivenza del centro, ci sono stati dati. Me ne hanno dati 5, ma la richiesta è di almeno 15 servizi. Il succo è che cinque bambini lavorano attraverso i Ptri, ma altri 30-40 ragazzi lavorano su altri progetti, finanziati da noi e da privati. E in ultimo ci ha dato una mano la Provincia di Caserta per fare l’uscita finalizzata, ossia la domenica usciamo con i ragazzi per fare un’integrazione sociale. Insomma il bene confiscato che è nelle nostre mani vive, è reale.

Quindi le attività del centro sono andate avanti, nonostante la comunicazione dell’Asl? Sì, nonostante le minacce e le varie comunicazioni, non abbiamo mai sospeso le attività. Hanno pure sospeso l’erogazione del servizio riabilitativo ordinario di alcuni nostri associati.

Con quale giustificazione? Perché non hanno i soldi. E questo è grave ed assurdo. Il contratto per il servizio riabilitativo di questi ragazzi, tra l’altro, è stato giudicato, dagli stessi funzionari dell’Asl di Caserta, congruo e valido. Ma, a mancare, sono i fondi. Tra l’altro i Ptri non ce li hanno ancora pagati, perché pagano dopo un anno circa. Fino ad ora abbiamo ricevuto solo 2 Ptri, relativi alla prima tranche dei primi 6 mesi. Nel frattempo, però, abbiamo dovuto pagare chi lavora al progetto. E l’abbiamo fatto autotassandoci e attraverso altri aiuti, come gli spot.

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