Napoli, primarie del centrosinistra per designare il candidato sindaco

di Redazione

Piazza Municipio, NapoliNAPOLI. Primarie del centrosinistra, domenica a Napoli, per cercare di trovare così chi, in vista delle comunali, sfiderà il centrodestra per la corsa a sindaco.

Quattro i candidati, tre del Pd e uno del Sel. In cento seggi, contrassegnati anche dalla presenza del tricolore, i cittadini potranno scegliere tra Umberto Ranieri, responsabile mezzogiorno del Pd; l’eurodeputatoAndrea Cozzolino; l’assessore comunale Nicola Oddati; l’ex magistrato di Bologna, Libero Mancuso, per il Sel. Uscito, invece, di scena Gino Sorbillo, il pizzaiolo lanciato dai Verdi che assicura il suo appoggio a Ranieri.

Dalle ore 8 alle 21, per votare basterà versare un contributo di un euro per le spese organizzative. Ammessi al voto anche i ragazzi tra i 16 e i 18, esibendo la sola carta d’identità, e i cittadini stranieri che dovranno presentare anche il permesso di soggiorno, il documento d’identità e di residenza.

Dopo un bilancio di 17 anni di centrosinistra alla guida della città, con Bassolino prima e la Iervolino dopo, le primarie potranno essere un modo anche per misurare, in merito all’affluenza del voto, il livello di consensi che lo schieramento ha in città. Rifiuti, sviluppo, lavoro ma anche la voglia di recuperare un rapporto di fiducia con la città, i temi di ‘sfida’ dei candidati.

AMENDOLA: “DOPO CASERTA ANCHE NAPOLI SCRIVE PAGINA IMPORTANTE”.“Con il voto di domenica si conclude un’intensa campagna elettorale per le primarie incentrata sui temi e sulle proposte per Napoli. Innanzitutto va un ringraziamento ai candidati, a partire da quelli del Pd, che hanno animato questa competizione”. Lo sostiene, in una nota, Enzo Amendola, segretario regionale del Pd Campania, in merito alle primarie per la scelta del candidato sindaco di centrosinistra alle elezioni comunali. “E’ un’altra importante pagina di democrazia scritta dal Pd che dopo le primarie di Caserta (che hanno sancito la candidatura del piddino Carlo Marino) avvierà anche a Napoli la campagna elettorale ascoltando i cittadini, le tante personalità e le associazioni, con le quali – aggiunge Amendola – dovremo aprirci per costruire assieme un solido e proficuo dialogo in vista delle elezioni della prossima primavera”. “Mi auguro che tanti cittadini napoletani, iscritti e simpatizzanti, si recheranno al voto per decidere sul futuro di Napoli e per costruire l’alternativa a una destra travolta in queste ore dalla vicenda Berlusconi. – sottolinea – Dall’altra parte il centrodestra, ancora senza un candidato, è dilaniato da uno scontro tra Pdl e Udc, come testimoniano le continue polemiche e gli scontri per le poltrone”. “Nei prossimi giorni il Pd avvierà una grande mobilitazione per mandare a casa il Governo – conclude Amendola – a partire dall’assemblea nazionale del 28 e 29 di Napoli, e con la raccolta di 10milioni di firme per l’alternativa lanciata dal segretario nazionale, Pier Luigi Bersani“.

CALDORO: “NO A COLPI BASSI”.Il presidente della giunta regionale della Campania, Stefano Caldoro, manda i suoi auguri “dal punto di vista istituzionale e politico” ai candidati del centrosinistra per le primarie di domani, consultazioni dalle quali si conoscerà il nome di chi correrà alla carica di sindaco di Napoli per le prossime comunali. Gli ‘auguri’ vanno a “tutti i candidati che parteciperanno a quell’evento”, con l’auspicio “che si realizzi nella migliore maniera possibile, senza gomitate, senza colpi bassi e dove, invece, le idee devono essere il punto da cui partire”. Ma c’é qualcosa, a suo avviso, che nel dibattito dei giorni scorsi sulle primarie del centrosinistra è mancato e che “é un po’ il punto sui cui il centrosinistra ha perso la battaglia per la modernizzazione del Mezzogiorno”. “Un dibattito datato, pre-crisi che si consuma su vecchi schemi del Mezzogiorno – ha affermato – in una logica della vecchia sinistra tradizionale che vede soprattutto nella municipalità e nel governo delle funzioni municipali la risposta ai tanti problemi, sociali, di mobilità, di attese dei cittadini”. “Anche nel passato questa mentalità di chiudere tutto in un microcosmo è fallita – ha aggiunto il governatore – nelle realtà complesse e soprattutto a Napoli, una città che ha diritto a vivere come tutte le città europee, una dimensione completamente diversa in termini di governance”. “Il contesto generale delle grandi sfide non permette di essere affrontato con i vecchi strumenti troppo deboli dal punto di vista istituzionale – ha concluso Caldoro- e che determina un vuoto dal punto di vista delle responsabilità”.

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