Il Sannio Film Fest chiude i battenti

di Redazione

Remigio TruocchioBENEVENTO. “Nessuna speranza per tenere in vita il Festival Internazionale del Cinema in costume, soffocato dai forti indebitamenti. Negli ultimi tre anni accumulati oltre 400mila euro di contributi deliberati ma mai erogati dagli enti preposti. E le banche chiedono ora agli organizzatori l’immediato rientro”.

A dichiararlo è l’ideatore, fondatore e direttore artistico Remigio Truocchio, che mai come in questi ultimi anni ha lottato assieme all’amministratore Roberto Iannotta e a tutta l’organizzazione per cercare disperatamente di tenere in vita il festival, giunto a livelli internazionali, attraverso forti indebitamenti nei confronti delle banche, in attesa dei tanto promessi finanziamenti pubblici, divenuti oramai contributi fantasma. “Il Sannio FilmFest muore”, recitano le prime dure parole del comunicato di Truocchio, “ucciso dalle stesse mani di chi l’ha fortemente voluto e appoggiato in queste ultime edizioni, da quegli enti pubblici che lo hanno sostenuto ed incoraggiato nella crescita, assicurandone, almeno sulla carta, prosperità e longevità. Negli ultimi tre anni gli Enti finanziatori, attraverso giunte e commissioni, hanno deliberato positivamente sulla crescita ed il consolidamento della manifestazione, assegnando cospicui contributi, quasi mai però erogati, mettendo cosi in forte crisi sia l’organizzazione che tutti i collaboratori”.

Questo lo schema riassuntivo dei debiti assunti dal festival, a fronte di contributi deliberati dagli enti ma non ancora erogati: edizione 2008, 90mila euro; edizione 2009, 210mila euro; edizione 2010, 180 mila euro. Ovviamente la Regione Campania è l’Ente che maggiormente grava sulla manifestazione con i suoi 300mila euro di debiti accumulati in tre edizioni: emergenza rifiuti, patto di stabilità e valzer di poltrone, ancora di più hanno allungato i tempi di pagamento, affossando così i festival, le associazioni e gli eventi culturali. Ma ciò che imbarazza di più sono i contratti del 2008 dell’agenzia dei beni culturali Art Sannio deliberati e firmati, ma mai erogati, per un ammontare di circa 50mila euro; oppure i 60mila euro della Provincia di Benevento o i 15mila euro della Camera di Commercio, dei quali da anni si sono perse ormai le tracce e le speranze di rientro.

“E’ ovvio – prosegue il direttore artistico Truocchio – che ci siamo già mossi per vie legali, attraverso denunce ed ingiunzioni di pagamento verso gli enti debitori, ma purtroppo l’organizzazione del festival è sull’orlo comunque del fallimento, alla luce dalla mazzata ricevuta dagli istituti di credito, che, sfiduciati da tanta attesa, chiedono ora l’immediato rientro tra fidi e anticipazioni. L’ultimo colpo è di una nota banca, solo pochi anni fa sponsor ufficiale del Sannio FilmFest, che oggi richiede l’immediato rientro dell’esposizione del festival con la conseguente messa in mora dei beni. Una situazione a cui non avrei mai immaginato si arrivasse, soprattutto dopo esser riusciti a collocare il nostro festival, dopo 14 edizioni, tra l’elite dei festival del cinema e tra gli eventi d’interesse nazionale tutelati dal Ministero dei Beni culturali”.

Un festival attraverso il quale decine di giovani hanno trovato formazione ed occupazione stagionale, ma delusi e scoraggiati dalle false promesse delle istituzioni locali hanno voltato le spalle al festival e alla loro terra, scegliendo altrove i luoghi ideali per la loro crescita professionale.

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