Cristofaro Oliva è stato ucciso, arrestati due giovani

di Redazione

Cristofaro OlivaNAPOLI. Gli agenti della Questura di Napoli hanno arrestato due giovani napoletani, ritenuti responsabili della scomparsa di Cristofaro Oliva, avvenuta nel novembre 2009.

Sono due amici del giovane: Karim Sadek, 18 anni, di origine egiziana, e Fabio Furlan, 20 anni. Proprio quest’ultimo, secondo quanto si è appreso, era particolarmente legato a Cristoforo. Su richiesta della Procura della Repubblica e della Procura dei Minorenni è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per omicidio, sequestro di persona ed occultamento di cadavere. Il delitto, secondo la Questura, sarebbe maturato per litigi relativi alla gestione di un’attività di coltivazione e traffico di sostanza stupefacente del tipo canapa.

Di Cristoforo non si avevano più notizie dal 17 novembre 2009, da quando lasciò la sua casa di Napoli dopo aver ricevuto la telefonata di un amico. Da allora la mamma, Fiorella Mormone, non ha mai smesso di mobilitare parenti e conoscenti nella speranza di poter ritrovare il giovane studente universitario, diciannovenne al momento della scomparsa. Secondo la ricostruzione fornita dalla madre, il ragazzo, nel pomeriggio della scomparsa, avrebbe ricevuto una telefonata da un amico che gli diceva che da lì a mezz’ora sarebbe passato a prenderlo sotto casa. “Quel giorno – aveva spiegato la signora Fiorella – non ero in casa ma sono sicura che quella telefonata sia stato un complotto per tirare Cristofaro fuori di casa e di questo sono certa perché mio figlio non aveva l’abitudine di uscire fuori dal viale nemmeno per aspettare qualcuno”. Da lì a una settimana, Cristofaro sarebbe dovuto partire per il Brasile insieme con il padre. Del suo caso si era occupata anche la trasmissione ‘Chi l’ha visto?’.

LA MADRE: “TRADITO DAGLI AMICI”. “E’ stato tradito dai suoi amici, in particolare da un giovane che abbiamo anche ospitato per un mese e mezzo a casa nostra. Che amarezza, un dolore infinito che si aggiunge alla notizia dell’uccisione di Cristoforo”. Così, Fiorella Mormone, interpellata dall’Ansa, dopo l’arresto dei due giovani. La donna si riferisce in particolare a Fabio Furlan:”L’abbiamo trattato come un figlio, l’abbiamo fatto vivere con noi dopo che aveva combinato un brutto tiro al padre. Lui ci ha ripagato così, ha ripagato così Cristoforo. Ha detto che ci avrebbe aiutato a ritrovare nostro figlio, invece dal momento della scomparsa non si è mai più visto”. Fiorella aveva promosso una serie di iniziative affinché non cessassero le ricerche del figlio. “Fin dal primo momento avevo detto – sottolinea – che non si era trattato di un allontanamento volontario e che la telefonata che aveva ricevuto da Fabio era una trappola”. Ora ai due giovani, la donna chiede di “dire tutta la verità, spiegare quello che hanno fatto. Questa storia insegna che non si può avere fiducia in nessuno e che si è pronti a uccidere chiunque. La vita non vale niente. Ora andrò avanti solo nella speranza che sia fatta giustizia”. Infine, dalla Mormone, un “grazie alla polizia che mi è stata molto vicina, è stata cordiale e ha fatto il suo lavoro. Se qualche volta mi hanno tenuto all’oscuro era solo per esigenze investigative”.

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