Prima domenica senza Parco Pozzi

di Nicola Rosselli

 AVERSA. Prima domenica senza il Parco Pozzi per gli aversani. L’area verde sequestrata dalle guardie zoofile, in verità, al di là delle polemiche politiche e delle strumentalizzazioni delle parti in campo, …

… sembra in condizioni di gran lunga migliori che in altri momenti, per cui appare, in verità, del tutto eccessiva la decisione di sequestrare quello che rimane l’unico polmone verde, l’unico sfogo per gli aversani che vogliono passeggiare all’aria aperta. Sia ben chiaro, il parco ha necessità di interventi urgenti e siamo sempre stati tra quelli che lo hanno evidenziato. In questi ritardi la maggioranza di centrodestra ha le sue colpe, ma da qui a chiudere al pubblico l’ex campo profughi ce ne corre.

Non vogliamo assolutamente credere che ci sia un tentativo di ritorsione nei confronti del sindaco da parte delle guardie zoofile, forse ci sarà dell’umano risentimento dopo essersi sentiti traditi da un sindaco che non ha voluto sottoscrivere con la loro associazione una convenzione, ma la decisione di sequestrare il parco Pozzi sembra essere giunta come una risposta al diniego dell’amministrazione comunale.

Ad essere stata punita con questa scelta eclatante è l’intera città, quegli aversani che non hanno la possibilità di andare a passeggiare in villa comunale a Napoli o di trascorrere un week-end in montagna. Forse una sorta di ingiunzione per mettere in mora l’amministrazione e diffidarla ad eseguire alcuni interventi nell’ex campo profughi avrebbe fatto meno male alla città, quali che siano i sentimenti che intercorrono tra il capo delle guardie zoogile Mazzarella e il sindaco Ciaramella, i cui cognomi, guarda caso, fanno anche rima!

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