Pediatria al “Moscati”, mamme inviano petizione ai Nas

di Antonio Arduino

 AVERSA. I Nas avrebbero chiesto al Comune di Aversa di disporre la chiusura di numerosi reparti del “San Giuseppe Moscati” per inefficienza dell’impianto di condizionamento.

Un disservizio che in realtà sarebbe stato già risolto, stando a quanto avrebbe affermato il direttore sanitario del nosocomio. Dunque, una richiesta inutile se non fosse che tra i reparti interessati c’è anche la divisione di pediatria e neonatologia che avrebbe altre carenze e di entità tale da spingere un gruppo di mamme a sollecitare proprio l’intervento dei Nas attraverso una petizione trasmessa qualche giorno fa. “Tra le cose che abbiamo segnalato – dice una delle firmatarie – c’è la mancanza di una cucina idonea alla preparazione del cibo per i nostri bambini oggi fatta con l’uso di un fornellino elettrico non a norma che ha sostituito la cucina in dotazione che è guasta da un paio di mesi”. “Poi – continua – c’è la mancanza di sedie da riposo che obbliga noi mamme a portare da casa quanto necessario per restare accanto ai bambini, c’è la presenza di fili volanti che fuoriescono da un pannello mancante della controsoffittatura. Ma la cosa più grave è la presenza di un solo pediatra nelle ore notturne”. “Un solo specialista che – osserva – deve pensare ai bambini ricoverati in reparto, ai neonati del nido, essere presente in sala parto o in camera operatoria quando c’è una nascita e dare assistenza a chi arriva dal pronto soccorso”.

“Una condizione che a noi mamme, anche se non siamo competenti in materia, non sembra –dice – il massimo quanto a sicurezza”. E non sembra essere il massimo anche la mancanza di servizi igienici per il personale infermieristico che, come scrivono nella petizione, deve usare il bagno dei medici di guardia o quello della caposala che sarebbe stato reso comune all’oncologia con un intervento di modifica strutturale della parete divisoria tra i due reparti. “Infatti – conferma un infermiere – hanno abbattuto il muro della stanza della caposala e hanno messo una porta che permette l’ingresso e l’uso del bagno a chi è in oncologia sia che si tratti di maschi che femmine”.

“In questo modo – osservano – non solo è stata cancellata la privacy, ma è stata data la possibilità di accedere nel nostro reparto a persone provenienti dall’esterno anche quando la porta delle divisione è chiusa. Cosa che crea problemi di sicurezza. Perché due soli infermieri presenti per turno non possono vedere tutto e approfittando di una emergenza un malintenzionato potrebbe anche portare via un bambino dal nido”. Ipotesi avanzata anche a chi dovrebbe provvedere a infoltire il personale, magari trasferendone da ospedali dell’azienda che sono praticamente chiusi come quello di Santa Maria Capua Vetere dove malgrado la pediatria non effettui ricoveri, garantendo solo il ‘day hospital’, il personale infermieristico sarebbe in servizio anche di notte assistendo pazienti fantasma. Se fosse vero sarebbe uno spreco di denaro pubblico. Comunque sia anche questo è stato segnalato ai Nas dalle mamme.

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