Scioglimento, Limardi-Borgia: “La parola al popolo sovrano”

di Redazione

Maria Limardi ed Emilia BorgiaSANTA MARIA CV. Le due esponenti del gruppo consiliare “Laica…mente”, Maria Limardi ed Emilia Borgia, commentano lo scioglimento dell’amministrazione Giudicianni.

Il Popolo Sovrano potrà democraticamente riprendere la parola recandosi alle urne ed avendo la possibilità di decidere delle future sorti politiche della nostra città, questo è l’ incontrovertibile risultato che possiamo registrare. Le dimissioni irrevocabili rassegnate ieri sera da parte di sedici Consiglieri Comunali hanno finalmente decretato la fine di un’esperienza politico-amministrativa da considerarsi – in ogni sua angolazione – assolutamente deleteria.

Il nostro gruppo Consiliare, che più volte ha manifestato la propria avversione politica rispetto alla gestione amministrativa palesatasi sin dai suoi albori, ritiene di aver contribuito fortemente alla sconfitta di un’intera classe politica che ha malamente gestito la città in questi anni. Pur attraverso un breve transito nella maggioranza consiliare nei confronti della quale le scriventi hanno manifestato pubblicamente il proprio dissenso votando contro ordini del giorno e mozioni ritenuti pregiudizievoli per le sorti della nostra città, la nostra linea politica si è rivelata – senza dubbio alcuno – lungimirante e trasparente, al punto che (seppur con qualche ritardo) anche altri si sono allineati alle medesime posizioni con l’epilogo di ieri sera.

Possiamo dire che è stato messo un punto a quella distanza siderale che si era venuta a creare tra le stanze del “potere politico”, inteso nella sua accezione più becera, e le esigenze più comuni ed impellenti della nostra collettività che, troppo spesso, neanche veniva incontrata da Colui il quale si ostinava a continuare ad affermare di governare per il “bene della città”.

L’ex Sindaco Giancarlo Giudicianni – finalmente possiamo dirlo – dopo aver tradito ogni ideale politico, ogni partito, ogni principio democratico e persino il buon senso ed il buon gusto, dovrà confrontarsi con gli Elettori se vorrà continuare a rivestire la carica di Primo Cittadino. A nulla sono valsi gli innumerevoli proclami che gli hanno consentito di “galleggiare a vista” senza – però – mai approdare ad alcuna “terra promessa”. Questa volta, ne siamo certe, la nostra collettività si approccerà alle urne in maniera più meditata e consapevole, memore della perpetrata “occupazione abusiva di pubbliche cariche”, perché nessuno aveva votato questa composizione di maggioranza e nessuno riusciva a comprendere come doveva essere tradotto il fantomatico principio “per il bene della città” che, a tutt’oggi, rimane un’incognita.

La più totale assenza di una qualche programmazione politica che potesse dare sviluppo, respiro e speranza alle nuove generazioni, assoluta mancanza di ascolto nei confronti dei più deboli che sino alla fine si sono visti negare persino un bonus per il Santo Natale. Assoluta noncuranza anche di quel ceto borghese medio alto che rappresenta anch’esso il tessuto sociale di S.Maria C.V..

Auspichiamo vivamente che ciascuno tragga insegnamento da questa esperienza e che le diverse anime che componevano sino ad ieri la minoranza consiliare abbiano ad analizzare gli errori commessi. Era impensabile gestire e non governare, ignorando la sfiducia dilagante che aleggiava in ogni strada e rione.

Rimaneva e rimane inconcepibile per noi – che realmente abbiamo creduto di dover rappresentare la nostra collettività – che un’intera classe politica (eccezion fatta per qualche unità rimasta fedele sino alla fine alle proprie convinzioni), non si sia mai concretamente espressa per prendere le difese del nostro territorio, dei nostri concittadini, del loro lavoro e delle loro Istituzioni. La parola al Popolo Sovrano che, democraticamente, deciderà delle proprie future sorti politico – amministrative.

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