San Marco, altra discarica abusiva in via Fabbrica

di Redazione

la discarica in via FabbricaSAN MARCO EV. Sempre più discariche abusive deturpano i paesaggi e le aree verdi dei comuni italiani. Segno di un malcostume di singoli, ma anche di organizzazioni stesse, che continuano ad ignorare il valore del bene comune. In Italia nel corso dell’ultimo anno i rifiuti sono diminuiti.

Una diminuzione dovuta essenzialmente alla crisi che ha messo in ginocchio le famiglie, costrette così a consumare meno, e le imprese che in molti casi sono fallite o più semplicemente hanno ridotto la produzione di beni e quindi anche di rifiuti. Questi dati registrati dall’Ispra nel rapporto annuale non tengono però conto di tutti i rifiuti che non passano per inceneritori e discariche ufficiali. Tanto per fare un esempio solo pochi giorni fa è stata scoperta una grande discarica abusiva in via Pertini sul territorio di pertinenza del comune di San Marco Evangelista. Ora noi della Gazzetta di Caserta abbiamo scoperto una nuova discarica abusiva sita in via Fabbrica all’altezza del civico 7.

Via Fabbrica è una strada che costeggia il cimitero e arriva sino al viale Carlo III^ passando per la zona industriale di San Marco. Nell’area interessata dallo sversamento abusivo, si è creato un fronte lungo circa dieci metri di rifiuti dove sono stati lasciati pneumatici di auto, materassi, frigoriferi, arredi bagno, casalinghi e addirittura una trave di ferro arrugginita. Le condizioni igienico-sanitarie della zona sono insalubri e dannose: numerosi sacchi di spazzatura sono gettati ai margini della strada, materiale plastico. Anche in questo caso è indispensabile che il Commissario prefettizio faccia intervenire gli enti preposti per eliminare la discarica. Quello delle discariche abusive è un malcostume da troppi anni radicato nel nostro paese.

A volte si tratta di pigrizia e ignoranza ambientale propria del cittadino che scarica abusivamente, spesso si tratta di vere e proprie imprese a delinquere che se ne “fregano” del bene comune e del territorio, che sacrificano per un tornaconto personale.

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