Il regista de “I fiori di Kirkuk” al Santuario dell’Incaldana

di Redazione

“I fiori di Kirkuk”MONDRAGONE. Domenica 26 dicembre, ore 19, al Santuario di Maria SS. Incaldana di Mondragone, Fariboz Kamkari, regista curdo de “I fiori di Kirkuk” …

… sarà tra i protagonisti di un suggestivo momento di spettacolo e riflessione multietnica e multiculturale, con al centro, ovviamente, i temi del Natale… in anteprima Kamkari ha rilasciato un’intervista.

A proposito della serata di Mondragone… “Racconterò il Natale della mia terra, con tutte le sue tradizioni. In scena con me ci sarà Hamid Mohsenipur, che farà da sottofondo ai miei racconti con la Zarb, strumento a percussione tipico iraniano”.

A proposito di luce… “Il Natale dalle mie parti è una festa della luce. La notte tra il 21 e il 22 Dicembre si festeggia il giorno più lungo dell’anno e si resta svegli tutta la notte, con luci e fuochi accesi fino al mattino”.

A proposito delle sue origini… “Sono curdo, di parte iraniana, vengo dai monti Zagros, poi mi sono trasferito in Olanda per studiare cinema e da quattro anni sono in Italia”.

A proposito del suo amore per l’Italia… “Ho deciso di trasferirmi in Italia perché è un paese che amavo da tempo, da quando ho scoperto il vostro cinema, comprando film italiani al mercato nero curdo. I primi film che vidi erano Amarcord, Ladri di biciclette, I soliti ignoti. Nemmeno capivo la lingua, ma mi piacevano”.

A proposito dei suoi maestri… “I miei punti di riferimento sono stati Fellini, Rossellini e Monicelli. Tra quelli di oggi mi piacciono Moretti e Bertolucci, due registi molto diversi tra loro, ma ognuno a modo suo originale”.

A proposito del cinema italiano… “Il cinema italiano di oggi non è all’altezza di quello di una volta, risente troppo del linguaggio televisivo. Il cinema neo-realista aveva una forza e un impatto sociale che il cinema di oggi non ha perchè si ferma ad un livello più superficiale”.

A proposito della cultura in Italia… “Sono stato un attento osservatore di tutta la cultura italiana, dalla letteratura alla musica. È evidente che oggi la cultura è in difficoltà, ma spero che ritrovi presto la forza”.

A proposito dei suoi film… “Ho girato due film da quando sono in Italia: Capitolo Proibito e I fiori di Kirkuk. Adesso è in lavorazione il terzo, sarà una commedia dal titolo Pizza e datteri”.

A proposito del suo romanzo… I fiori di Kirkuk è diventato anche un romanzo: ho fatto l’operazione inversa a quella che si fa di solito, ma mi pareva giusto perché il romanzo mi dà la possibilità di spiegare meglio tanti aspetti dell’amore, così come è inteso dalle mie parti”.

A proposito dell’amore“L’amore per noi curdi non è inteso principalmente come gioia, ma come risultato di un sacrificio. Esistono 7 passaggi che segnano l’ascesa verso il livello massimo d’amore, che poi, tra l’altro, sono i 7 capitoli del mio libro”.

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